CONSIGLIO. Il question time in aula
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Il Cagliari ha finito di preparare il progetto per la realizzazione dello stadio nell'area di via San Paolo: la società lo ha comunicato proprio ieri al Municipio, e nei prossimi giorni i tecnici del Comune e dei rossoblù si incontreranno per esaminare i disegni. L'annuncio è stato dato ieri dal sindaco Massimo Zedda, che in aula ha risposto a due interrogazioni (presentate da Roberto Porrà e Sandro Vargiu dei Riformatori) e ha fatto un riassunto degli incontri con Massimo Cellino e i consiglieri d'amministrazione del Cagliari.
«Il mancato recupero del possesso del Sant'Elia costituisce un danno erariale: se il Comune avesse nella propria disponibilità la struttura non ci sarebbe stato bisogno di costruire l'arena concerti, con una spesa di 500 mila euro», ha osservato Porrà.
Zedda ha chiarito che la strada della risoluzione della convenzione tra Municipio e Cagliari è già iniziata: «L'avvocato Curreli è in attesa delle relazioni dei Lavori pubblici e dei Servizi tecnici, poi manderà il preavviso di rescissione per inadempienza alla società». E il futuro del Sant'Elia? «Nelle prossime riunioni della Giunta verranno approvati gli indirizzi per il concorso di idee, come indicato dall'ordine del giorno votato dal Consiglio comunale. Lo stadio deve essere trasformato in un impianto polivalente, anche con il project financing e l'intervento dei privati. Potrà essere usato anche dal Cagliari, se pagherà i canoni di concessione». Poi il sindaco ha parlato del contenzioso, ricordando che il pignoramento di 2,8 milioni è stato fatto in base a una sentenza «arrivata al termine di una causa che aveva promosso proprio il Cagliari: è stato un loro autogol. Ora non si capisce perché, se abbiamo già vinto, dovremmo accettare la loro proposta di rimettere tutto in gioco iniziando un arbitrato». Zedda ha anche ricordato (rispondendo a un'interrogazione di Paolo Casu), la vicenda della rimozione della propria Audi, di circa un mese fa. Una «figuraccia», per usare le parole del sindaco, visto che «l'ordinanza di divieto di sosta l'avevo firmata io». Sul mancato pagamento dei costi di rimozione ha detto: «La società che si occupa del servizio mi ha consegnato una ricevuta da un centesimo, ma non me n'ero accorto. Quando mi è stato fatto notare, sono tornato in viale La Plaia e ho chiesto di pagare». ( m.r. )