Tuvixeddu
COMUNE Il Pdl porta il documento in Aula. L’assessore Frau: «La ritiriamo, l’altra sarà più aggiornata». Massimo Zedda: «Ora ci sono tutte le condizioni per arrivare a una soluzione»
La delibera della Giunta su Tuvixeddu non esiste più. La maggioranza si mostra compatta in Aula e il Pd appoggia la linea dell’esecutivo. Non senza qualche resistenza interna. «Ritiriamo la vecchia delibera perché stiamo già lavorando a una nuova». Il documento su Tuvixeddu arriva in Consiglio comunale e l’assessore all’Urbanistica Paolo Frau conferma che l’atto approvato dalla Giunta a gennaio, e mai portato in Aula, è da rivedere «perché sono intervenuti fatti di grande rilevanza e lo scenario è modificato ». La delibera delle polemiche era stata la prima del 2012, ma non era mai arrivata tra i banchi del Consiglio. Lo ha fatto ieri, portata da Giuseppe Farris che l’ha trasformata in ordine del giorno, ribadendo di essere favorevole. Il capogruppo Pdl ha sottolineato che la delibera rappresentava una frattura con l’interpellanza con cui nel 2010 l’allora consigliere regionale Massimo Zedda diceva “rimane la necessità di intervenire per la tutela integrale dell’area”. L’atto di indirizzo su Tuvixeddu ha creato malumori nella maggioranza e e tra alcuni ambientalisti ed è stato interpretato in vari modi, per questo ieri l’assessore all’Urbani - stica ha sottolineato che il “succo” era l’affidamento dei poteri al sindaco. Secondo Frau è necessario che al tavolo di copianificazione con le altre amministrazioni coinvolte non ci siano solo i tecnici, ma anche l’amministrazione comunale con potere di firma per poter prendere le decisioni. Ha spiegato anche che nel frattempo il Comune «ha dato avvio alla macchina complessa, mai accesa, dell’adegua - mento del Puc al Ppr». Saranno sfruttate le risorse interne e quelle dell’Uni - versità, ma non è escluso il ricorso a collaborazioni esterne.
Dovrà anche essere adeguato il Piano di assetto idrogeologico perchè nell’area d’inter - vento «ci sono parti largamente coinvolte ». L’assessore ha ricordato che il Tar ha respinto il ricorso di Coimpresa contro il vincolo minerario, precisando che «nella sentenza del Tar si richiama quella del Consiglio di Stato che sostiene che i vincoli siano validi per tutto il comparto». Anche il sindaco è intervenuto sulla delicata questione di Tuvixeddu. «Quella delibera entrava troppo nel dettaglio e avevamo intenzione di asciugarla presentando emendamenti: la presenteremo in forma più semplice - ha precisato il sindaco Massimo Zedda - ci sono tutte le condizioni per arrivare a una soluzione, il privato non è più interessato a costruire né vuole aspettare 20 anni per i risarcimenti, infatti ora chiede 20 milioni e non più 160». Per la fase di stallo il sindaco critica la Regione. «Non c’è la volontà politica e buona parte spetta alla Regione: se c’è da pagare, e c’è chi lo esclude, si mettere a riserva su eventuali risarcimenti, ma si deve stabilire se si deve tutelare la necropoli. In passato si è illuso il privato che potesse costruire, ma lo hanno provato i tribunali che hanno dato ragione a chi disse, come Lilliu, che si stava commettendo un errore che avremmo pagato caro». Il Pd approva, ma al suo interno c’è chi non vede di buon occhio che il destino di Tuvixeddu sia affidato solo al sindaco. Marcello Zasso