Nell'incontro con Stefania Craxi, la proposta di ospitare l'evento continentale nato nel 1985 su iniziativa di Melina Mercouri
Il sindaco Floris candida la città per l'edizione del 2019
Nell'incontro con il sottosegretario agli Esteri analizzate anche altre iniziative relative alla città, dagli eventi culturali ai progetti ambientali e scientifici. La polemica di Renato Soru.
Cagliari capitale europea della cultura. La proposta è stata lanciata ieri dal sindaco Emilio Floris, nel corso dell'incontro che ha avuto con il sottosegretario agli Affari esteri Stefania Craxi. Un evento per il quale si dovrà attendere parecchio, se dovesse essere assegnato al capoluogo sardo: l'Italia ospiterà la “Capitale europea della cultura” nel 2019 (insieme alla Bulgaria). Nel corso dell'incontro tra il primo cittadino e Stefania Craxi, sono stati presi in considerazione una serie di altri progetti, destinati a rafforzare il ruolo di Cagliari nel Mediterraneo.
L'EVENTO Ma, appunto, l'evento su cui si puntano maggiormente i riflettori è l'eventuale designazione della città come “Capitale europea della cultura”. Un evento, spiega l'enciclopedia on line Wikipedia , lanciato il 13 giugno 1985 dal Consiglio dei ministri, su iniziativa di Melina Mercouri. Concepita come un mezzo per avvicinare i vari cittadini europei (allora si parlava di “Città europea della cultura”), l'iniziativa ha avuto sempre più successo tra i cittadini europei e un crescente impatto culturale e socio-economico sui numerosi visitatori che ha attratto. Dopo una serie di innovazioni, nel 1999 la Città europea della cultura è stata ribattezzata Capitale europea della cultura. E il Parlamento europeo ha stabilito una turnazione tra gli stati: appunto, dopo aver assegnato l'organizzazione all'Italia nel 2004 (fu designata Genova), il prossimo “turno” è fissato per il 2019. «Ma occorre muoversi già da ora», afferma Floris, «perché l'organizzazione di questi eventi richiede molto tempo: Istanbul che ospiterà la manifestazione nel 2010 ha avanzato la sua candidatura nel 1997».
I PRECEDENTI Cagliari punta, in questo modo, a ospitare un evento che ha avuto come teatro importanti città europee: dopo gli esordi del 1985 ad Atene, la manifestazione è stata a Firenze, Amsterdam, Berlino, Parigi, Glasgow, Dublino, Madrid, Anversa, Lisbona, Lussemburgo, Copenaghen, Salonicco, Stoccolma e Weimar. Dal 2000, si diceva, da “Città europea della cultura” si è trasformata in “Capitale europea della cultura”. In quell'anno le città coinvolte sono state Reykjavík, Bergen (Norvegia), Helsinki, Bruxelles, Praga, Cracovia, Santiago de Compostela, Avignone, Bologna; nel 2001 è stato il turno di Rotterdam e Oporto, l'anno successivo di Bruges e Salamanca; nel 2003 una sola città, l'austriaca Graz, mentre nel 2004 nuovamente due “Capitali”, Genova e Lilla. Ancora una sola città nei due anni successi, Cork (Irlanda) e Patrasso mentre nel 2007 si è tornati alla doppia sede con Lussemburgo e Sibiu (Romania). Quest'anno è il turno di Liverpool e Stavanger (Norvegia).
LE PREMESSE Un evento che Floris spera di far sbarcare a Cagliari. «Da diversi anni», afferma, «la Città è impegnata nella organizzazione di eventi culturali di rilievo internazionale: le stagioni concertistiche e le iniziative del Teatro lirico, l'Expò delle Città Regie, il festival internazionale Jazz in Sardegna, il festival internazionale dell'architettura, il festival internazionale della letteratura per i ragazzi, la sagra internazionale di Sant'Efisio, Conferenza internazionale del Network delle Città Murate del Mediterraneo, solo per citarne alcune».
GLI ALTRI ARGOMENTI Nel corso dell'incontro, non si è parlato esclusivamente della candidatura. Floris ha chiesto un sostegno al governo per realizzare quelle opere che possano aiutare Cagliari a rafforzare il suo ruolo di capitale nel Mediterraneo. In particolare, il sindaco ha chiesto sostegno per quanto riguarda il fronte mare e, in particolare, per la portualità urbana (con la creazione di una “grande piazza sul mare”) e industriale. Non solo, si è parlato anche di aree umide, di poli delle conoscenza e delle iniziative di internazionalizzazione (compreso il progetto “Rete delle Città Murate del Mediterraneo”).
LA REGIONE Subito dopo l'incontro, è arrivato il commento del governatore Renato Soru. «Se anche il Comune non si impegnerà davvero nella tutela degli inestimabili beni archeologici della città, nel 2019 Cagliari avrà interamente cementificato viale Sant'Avendrace. Il colle di Tuvixeddu, già altamente deturpato, rischia la medesima sorte, con il risultato che si sarà sottratta all'umanità la più grande necropoli del Mediterraneo situata all'interno di un contesto urbano. Lo sviluppo culturale di una città deve essere perseguito dai suoi amministratori come un bene primario e non barattabile».
MARCELLO COCCO
16/10/2008