GIOVEDÌ, 16 OTTOBRE 2008
Pagina 1 - Cagliari
di Pablo Sole
Giovedì vertice tra la Provincia e il responsabile nazionale Mr Prezzi
Purtroppo è inattaccabile il record di incremento ma l’inflazione reale è maggiore anche delle rilevazioni Istat
CAGLIARI. I consumi diminuiscono e per tutta risposta, in contraddizione con l’assioma che vuole i prezzi in calo quando la domanda crolla, il capoluogo risponde con un incremento dei prezzi. Per la precisione, secondo i rilevamenti Istat, l’aumento è pari al 4,2 per cento. Su indice tendenziale. Questo significa che il dato riportato dall’istituto di ricerca si riferisce alla comparazione tra i prezzi del settembre 2008 e l’analogo periodo dello scorso anno.
Non si tratta quindi di una percentuale che indica un valore assoluto, e dunque è errato identificare il capoluogo come la città più cara d’Italia. Vero è, in ogni caso, che nella classifica degli aumenti questo dato pone il capoluogo al primo posto. Seguono Torino, con il 4 per cento, quindi L’Aquila e Palermo con il 3.9 per cento. Alla luce dei dati Istat, appare innegabile la necessità di invertire la tendenza al rialzo, ed è proprio in questo senso che si è mosso l’esecutivo guidato da Graziano Milia, che ha promosso un incontro con il garante nazionale dei prezzi Antonio Lirosi in programma giovedì 23 ottobre alle 10.30 nella sede di palazzo Viceregio. «Negli ultimi mesi - ha affermato l’assessore provinciale alle Attività produttive Piero Comandini - Cagliari ha ripetutamente stabilito un primato negativo, risultando la città italiana in cui si è registrata la maggior variazione dei prezzi, meritandosi il titolo poco lusinghiero di “regina dell’inflazione”. Con quest’incontro, la Provincia vuole contribuire ad analizzare il fenomeno e permettere ad associazioni e istituzioni di avere una conoscenza dettagliata dell’attività del Garante per capire quali sono le possibilità di intervento e gli strumenti che ha a disposizione “Mr. Prezzi”». D’altronde, visti i dati, a livello locale gli strumenti pensati per combattere l’inflazione non hanno dato alcun risultato. Un esempio? La commissione comunale sui prezzi, istituita qualche anno fa e composta da esponenti politici e rappresentanti dei consumatori. La delegazione si incontra periodicamente, ma al solo scopo di commentare i dati che emergono dai rilievi effettuati in Comune. Che parlano sempre la stessa lingua: i prezzi corrono senza sosta. E la commissione che fa? Commenta i dati e prende atto. Punto. All’incontro con Antonio Lirosi ci saranno anche i rappresentanti di Confesercenti: «Probabilmente a Cagliari c’è un tasso di inflazione più elevato rispetto alle altre città - dicono dalla sede di via Cavalcanti - ma crediamo che il trend sia uguale a quello delle altre maggiori città italiane. Certo, però, c’è anche da considerare il rapporto tra potere d’acquisto e prezzi, e forse in questo caso il capoluogo presenta maggiori difficoltà rispetto a grandi città come Roma, Firenze o Milano. Di certo, come associazione di categoria non abbiamo comunque possibilità nell’arginare l’aumento dei prezzi, se non sensibilizzando gli associati: a decidere i costi al consumo è il mercato».
Ma il dato del 4,2 per cento è totalmente attendibile? Simone Girau, segretario territoriale Adiconsum, ha diversi dubbi: «Quel che lascia perplessi è l’azione dell’Istat: ci comunica il dato finale ma non ci spiega come ci si arriva. Per capire meglio la situazione, al contrario, dovrebbero fornire informazioni utili sulle modalità di rilevazione e sui prodotti presi in considerazione. E fornire anche i valori assoluti: i dati di partenza. Anche perché l’inflazione percepita è molto più elevata, con un valore almeno doppio rispetto al 4,2 per cento, e anche quella reale crediamo non si discosti di tanto: basta andare a fare la spesa. Per questo occorre agire concretamente per cambiare questo andazzo: è quello che chiederemo a “Mister prezzi” ed è quello che stiamo facendo di concerto con Adoc e Federconsumatori». Molte famiglie sono oggi alla disperazione e fanno a fare la spesa con un’attenzione ai prezzi spesso umiliante.