Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Il Tar dà torto alla Provincia

Fonte: La Nuova Sardegna
16 ottobre 2008

GIOVEDÌ, 16 OTTOBRE 2008

Pagina 2 - Cagliari

Scuola civica di musica. Sospesi dai giudici gli atti che diminuivano i fondi



E adesso Porcelli auspica una composizione pacifica




CAGLIARI. Il Tar ha sospeso gli atti della Provincia sulla ripartizione dei fondi alle scuole civiche di musica. Un primo round a favore della Scuola civica di musica di Cagliari che, attraverso l’avvocato del Comune Genziana Farci, aveva presentato ricorso contro il presunto arbitrio della Provincia nel decidere criteri diversi da quelli regionali per la distribuzione dei fondi.
La discussione sul merito si terrà il 27 maggio 2009, ma c’è da credere che Provincia e Comune arriveranno a una soluzione condivisa. All’interno della stessa Provincia non tutti sembrano chiusi al dialogo: oggi infatti ci sarà un’audizione davanti alla commissione provinciale alla Cultura per i rappresentanti della Scuola. «Speriamo che sia l’inizio di un dialogo - spiega Maurizio Porcelli, presidente dell’istituto - che porti al rispetto delle regole esistenti e all’eventuale coordinamento per il futuro delle scuole musicali del territorio, senza sgambetti e sgradite sorprese soprattutto quando l’anno scolastico è già terminato e le risorse già programmate e spese». L’oggetto del contendere sono i contributi alle scuole civiche: i comuni sedi di conservatorio (come Cagliari, l’unico della provincia) secondo i parametri introdotti dalla Provincia sarebbero esclusi al 57 per cento dalla ripartizione delle risorse «in contrasto con la normativa vigente regionale». Il contributo assegnato alla Scuola civica di musica cagliaritana era di 72 mila euro.
Nell’ordinanza del Tar c’è scritto che «pur essendo compatibile la previsione di criteri ulteriori per la distribuzione dei finanziamenti, appare illegittimo che al criterio nuovo sia destinata oltre la metà del finanziamento stravolgendo in tal modo le direttive regionali». In un comunicato stampa Porcelli sottolinea che si tratta di una prima grande vittoria «che sancisce la scorrettezza dell’operato della Provincia che invece di applicare le direttive della Regione ha inspiegabilmente e arbitrariamente aggiunto criteri nuovi in contrasto con la normativa regionale vigente».