Rassegna Stampa

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Volontari nelle ambulanze a Cagliari: paga la divisa, se sei povero non puoi andare in strada al ser

Fonte: web Castedduonline.it
8 agosto 2012

7/08/2012 16:43

Vuoi fare il volontario in un'ambulanza a Cagliari? Occhio alla scelta, perchè in alcuni casi se sei povero e non hai soldi non puoi farne parte. Se non hai un euro e non versi soldi alla società, non puoi regalare il tuo tempo all'assistenza dei malati. Nell'anno in cui si è assistito alla sospensione del servizio della Croce Rossa e altre associazioni erano in difficoltà a causa degli alti costi del carburante, la Regione e il 118 con una nuova convenzione hanno giustamente aumentato i contributi alle associazioni che si occupano di prestare soccorso ai pazienti in città. Vengono fuori però situazioni diverse a seconda delle varie associazioni: ad esempio la Croce Azzurra di Cagliari chiede agli aspiranti volontari di "versare alla segreteria il contributo per l'acquisto della divisa sociale, delle scarpe e della maglietta". Esattamente il contrario di quanto fa l'associazione di soccorso I Sardi, ma anche Sardegna Soccorso e altre, che invece destinano parte dei loro fondi oltre che ai rimborsi spese anche ai corsi di formazione dei volontari stessi, e spesso anche per il costo della cena durante i turni di notte. Devi invece pagare tu di tasca per l'equipaggiamento alla Croce Azzurra, dove la presidente è Silvia Tavolacci. Parente stretta (ma questa è solo una coincidenza che esula dal contesto e apre altre riflessioni) di Massimiliano Tavolacci, ex presidente della commissione Urbanistica al Comune di Cagliari durante la gestione Floris, l'organismo cioè che non si è certamente opposto a tutti i grandi interventi edilizi a Cagliari negli ultimi dieci anni, comprese le Zunk Towers di Santa Gilla o il cemento a Tuvixeddu. Nell'universo dell'assistenza invece accade questo: mentre la Regione aumenta i fondi per le associazioni, chi deve fare il volontario in alcuni casi deve pagare di tasca sua, e quindi tantissime persone non sono in grado di regalare il proprio tempo al pronto soccorso, di giorno e di notte. Nel sito della Croce Azzurra di Cagliari (finita nei giorni scorsi al centro delle polemiche per la protesta dei ciclisti dopo l'invasione della pista ciclabile in via Sonnino) emergono altre stranezze: online c'è soltanto la relazione dell'anno 2009, come se gli ultimi tre anni non fossero esistiti e resi pubblici. Nessuna traccia degli interventi effettuati, mentre i trasporti di persone infermi nel 2009 erano stati appena 39.  Il costo della divisa nel regolamento della Croce Azzurra è a carico del socio per il 50 per cento, così come quello delle scarpe antinfortunistica e della maglia polo, mentre "per eventuali dotazioni supplementari il costo è interamente a carico del socio". Sarà forse per questo che tantissimi volontari hanno scelto altre associazioni, che operano giorno e notte nelle strade di Cagliari e lo fanno contribuendo loro per prime alle spese dei volontari. Società che dunque hanno scelto di utilizzare i fondi regionali per investire sui loro volontari, e non per invitarli a pagare come condizione essenziale in calce al regolamento. Perchè se è vero che fare il volontario in ambulanza è una scelta di vita, e che "il turno di notte deve essere obbligatorio" come scrive la Croce Azzurra, è anche vero che ci sono tantissime persone che non hanno neanche i soldi per pagare le bollette, ma che vorrebbero fare i volontari per essere sempre al servizio degli altri e per salvare vite umane. E che dovrebbero avere gratis la loro divisa (come dice chiaramente la Misericordia nel suo sito), perchè è il minimo che possa accadere. E meriterebbero di essere incentivati in tutti i modi, perchè mettono in campo i loro sacrifici veri. La Regione allora secondo noi dovrebbe intervenire, e fare sì che i contributi che versa in base agli interventi effettuati siano messi anche a disposizione dei volontari, e non servano solo per pagare le spese delle ambulanze ma anche dell'attività dei gruppi dirigenziali. A proposito, sarebbe interessante anche scoprire se gli stessi dirigenti delle associazioni cagliaritane lavorano gratis al servizio dei malati come fanno i volontari, o se invece percepiscono degli stipendi. Ma questa è la prossima puntata.  Che apre altri scenari: chi paga davvero per l'assistenza ai malati  nello "scandalo" delle ambulanze a Cagliari? Se vuoi fare il volontario, devi pagarti tutto, dalla divisa alle scarpe. Almeno nelle associazioni dove spuntano fuori i parenti stretti degli alleati di Emilio Floris. E dove finiscono i soldi della Regione? Chi paga davvero quando viene dato un surplus economico in tutta la provincia di Cagliari quando un nostro parente si sente male?  Discutiamo su questo. Chi paga? Jacopo Norfo.

jacopo.norfo@castedduonline.it