Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il sangue non basta: l'Avis corteggia anche i neo diplomati

Fonte: L'Unione Sarda
2 novembre 2012


Borse di studio per 52 ragazzi
 

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I giovani e la donazione di sangue. Un rapporto che, nel tempo, diventa sempre più stretto e collaborativo. Lo dimostra il numero degli studenti, diplomati nell'anno scolastico 2011/2012, che hanno partecipato al bando, promosso dall'Avis e finanziato dall'assessorato regionale della Sanità con 160 mila euro, per l'assegnazione di 160 borse di studio. Nell'aula consiliare del Comune, sono stati premiati, con un assegno di 300 euro, cinquantadue ragazzi. «Abbiamo investito nel coinvolgimento dei giovani», afferma Francesco Letizia, presidente regionale dell'Avis, «queste iniziative sono più efficaci di qualsiasi campagna pubblicitaria, poiché guardano al futuro».
DONAZIONI INSUFFICIENTI L'investimento è d'obbligo dal momento che, ogni anno, la raccolta si conclude con un segno negativo rispetto al fabbisogno reale. «In città raggiungiamo circa 18 mila unità di sangue», spiega Antonello Carta, presidente provinciale dell'Avis, «che contribuiscono a completare le 77 mila donazioni in tutta la Sardegna». Una quota di tutto rispetto che, però, «è insufficiente perché il fabbisogno annuale è di 110 mila unità», sottolinea Carta, «l'anno scorso abbiamo importato 40 mila sacche, che hanno un costo altissimo per la Regione».
RAPPORTO NEGATIVO Il rapporto negativo, tra il numero di donazioni e il fabbisogno di sangue, è caratterizzato dalla proporzione tra soggetti talassemici e popolazione e dal crescente numero di trapianti: «È sbagliato dire che doniamo poco, perché esiste un rapporto di quattro donatori abituali ogni mille abitanti», evidenzia Carta, «il problema è che consumiamo molto più sangue rispetto alla media nazionale».
I neo diplomati, risultati idonei per partecipare al bando, in provincia sono stati 138. Questo ha permesso di raggiungere un totale di 396 donazioni. I punteggi sono stati assegnati in base al voto di maturità e al numero di donazioni. «Ai ragazzi sono stati assegnati 5 punti per ogni donazione e alle ragazze 7», dice Letizia, «vista la grande partecipazione, abbiamo già preparato il bando per l'anno prossimo». Donare è un gesto nobile e quanto mai necessario. Le nuove generazioni, considerate spesso lontane o disinteressate alle problematiche della società, chiamate a raccolta, rispondono in massa.
Matteo Sau