Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Le spiagge spariscono nell’indifferenza

Fonte: La Nuova Sardegna
3 novembre 2008

SABATO, 01 NOVEMBRE 2008
Pagina 1 - Cagliari

AMBIENTE

Allarme al convegno «Coast day 2008» sul degrado degli arenili

CAGLIARI. La Sardegna è all’avanguardia nella difesa delle coste, ma molte spiagge sono in pericolo. E per curarle occorrono interventi attenti e non frettolosi, come quello fatto nel marzo del 2002 col ripascimento del Poetto. Bisogna sempre ripascere con sabbia di uguale granulometrie e colore. «E queste esistono, se le si cerca bene», ha affermato Antonio Brambati, geologo dell’università di Trieste, accademico dei Lincei, studioso considerato una autorità internazionale nel settore.
Il problema è stato affrontato ieri mattina durante il Coast day 2008 che si sta svolgendo dal 25 ottobre al teatro delle saline, nell’ambito del programma di azione prioritaria per l’ambiente Smap dell’Unione europea e del progetto Metap della Banca mondiale sul miglioramento ambientale del Mediterraneo. La giornata di ieri era dedicata al «processo di avanzamento, arretramento e degrado delle spiagge della Sardegna».
Dal 2007 il Cosat day ha coinvolto anche l’isola «come esempio d’accellenza nella gestione del proprio patrimonio costiero». Ma occore fare di più, ha sottolineato il geologo ambientale Felice Di Gregorio (università di Cagliari). L’Agenzia della conservatoria delle coste, ad esempio, ha continuato Di Gregorio, ha lanciato un bando per acquisire aree ambientali, «ma occorono anche priorità. La Regione ne ha già tanti di territori importanti», su cui, però, è necessario intervenire. Mancano, insomma, «scelte politiche conseguenti».
La situazione del Poetto resta sullo sfondo. Un esempio di intervento fatto per arginare una erosione prodotta dall’intervento dell’uomo, ma con esiti fortemente contestati per la modifica che è stata prodotta al paesaggio.
I fenomeni di erosione sono di due tipi, è stato precisato: naturali (innalzamento del livello del mare) e antropici. Aspetto, quest’ultimo, sempre più presente per le scelte disastrose che vengono fatte dagli amministratori, come nella costa romagnola e in diverse altre parti d’Italia, tanto che nell’ultimo secolo, in Italia, i danni alle coste e alle spiagge ammontano a una cifra pari al prodotto interno lordo di un anno, come ha informato Brambati. Ma i mali provengono spesso da ignoranza e trascuratezza. L’eliminazione delle dune ad esempio, come capitato a suo tempo col Poetto (per la costruzione della strada litoranea) si pagano con la perdita della sabbia verso l’interno. Ugualmente grave è la rimozione della posidonia che si deposita sulle spiagge che, invece, è vitale per la salute della sabbia. Per non parlare delle costruzioni di muretti ed edifici più o meno vicini alla battigia, come avvenuto negli anni al Poetto con gli stabililmenti balneari.
Ma i mali delle spiagge non sono prerogativa solo della spiaggia di Cagliari, come precisato dai geologi Sergio Ginesu e Vincenzo Pascucci (dell’univesità di Sassari). Guai seri vi sono anche a Marrizza, vicino a Castelasardo, a Capocomino, alla Marina di Sorso, e ad Alghero e Stintino. Quest’ultima spiaggia, a cuspide, si trova in «equilibrio precarissimo», tanto che dal 1997 al 2007 si è ridotta a un terzo. Con in più, oggi, un pericoloso cambiamento delle dinamiche sottomarine. Ad Anghero, invece, la realizzazione dei due porticcioli ha crato tantissimi danni. A cui si aggiungono la mancanza di controlli sull’uso che viene fatto della spiagia (furgoni e auto vi circolano tranquillamente) e le varie lotizzazioni. (r.p.)