Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Tra ruderi e sprechi il Poetto muore

Fonte: La Nuova Sardegna
14 novembre 2012

Beni immobiliari in rovina, appalti fermi da anni, introiti mancati delle casse pubbliche per centinaia di migliaia di euro

CORTE DEI CONTI»INDAGINE DELLA SEZIONE DI CONTROLLO



VALERIA MOTZO Casi come l’ex ospedale Marino laBussola e Albachiara possono essere risolti attraverso l’avvio di conferenze di servizi

di Alessandra Sallemi wCAGLIARI

L’ex ospedale Marino cade a pezzi e invece negli ultimi 7 anni avrebbe potuto fruttare alle casse pubbliche oltre 500 mila euro, la Bussola chiusa e in rovina poteva rendere oltre 227 mila euro e, se i due edifici fossero stati già affidati a operatori economici come era possibile, la Regione avrebbe evitato di spendere 39 mila euro e 46 mila per tenere in sicurezza i due semiruderi sulla spiaggia. Anche Albachiara, manufatto con qualche abuso, poteva diventare fonte di reddito per le casse pubbliche se Regione e Agenzia del Demanio non avessero innescato un non giustificabile scaricabarile che dura da dieci anni. Questo e altro è stato svelato dall’indagine della sezione regionale di controllo della Corte dei Conti presieduta da Anna Maria Carbone Prosperetti e condotta dal consigliere istruttore Valeria Motzo, che ieri l’ha presentata nell’adunanza pubblica cui hanno partecipato perché espressamente invitati Regione, Agenzia del Demanio, i comuni di Cagliari e di Quartu. L’indagine analizza il sistema delle concessioni demaniali al Poetto, indica i numerosi punti critici della gestione dei beni pubblici, dice esattamente cosa devono fare, subito, le amministrazioni pubbliche, per rimediare ad anni di omissioni e di scarsa trasparenza. Col necessario tono conciliante (le indagini di questa sezione per loro natura devono avere spirito collaborativo) ieri, attraverso il dialogo con i rappresentanti delle amministrazioni pubbliche, presidente e consigliere hanno ribadito l’urgenza di risolvere i problemi pur complessi accantonando i comportamenti arroccati tenuti sinora. Le concessioni demaniali “con finalità turistico ricreative” tra il 2007 e il 2008 erano parecchie e di diversa origine, i rinnovi automatici sono stati condotti dalla Regione in ritardo rispetto alle scadenze e, in quelli da concedere con una gara, la Regione aveva stabilito un criterio che poi, in almeno un caso, non è stato rispettato. Da qui il richiamo al rispetto dei principi di trasparenza e imparzialità. I canoni demaniali riscossi non sono stati gli unici soldi chiesti ai concessionari: la Regione, nonostante non ci fosse una legge che lo consentisse, in aggiunta al canone demaniale ha introdotto un sovracanone che potrebbe essere impugnato dal concessionario con conseguenti danni per le casse pubbliche, oggi quelle dei comuni cui è stata affidata la riscossione. L’indagine ha richiamato l’attenzione sui chioschi demoliti al Poetto, 4 dei quali non hanno dovuto buttar giù gli abusi (perché?) come gli altri 13. Ex ospedale Marino, Bussola e Albachiara hanno problemi certo diversi tra loro, ma ieri i magistrati della sezione controllo hanno dimostrato che la strada maestra per risolvere i problemi è la conferenza di servizi dove gli enti pongono i temi e li possono risolvere a vicenda. Un esempio per tutti il Marino. La Regione lo ha messo in gara, ma era Cagliari che doveva dargli il contenitore urbanistico di riferimento e questo è arrivato solo nel 2011: la Regione, insomma, avrebbe dovuto avviare la gara coinvolgendo da subito il Comune. Regione e Agenzia del Demanio hanno dichiarato la volontà di incontrarsi, l’assessore di Quartu Francesco Caput ha spiegato che dietro i contenziosi tra enti c’è spesso la mancanza di denaro per agire (vedi le demoliuzioni), il sindaco di CagliariMassimo Zedda ha illustrato gli ostacoli per varare il piano del litorale. La presidente ha concluso con una raccomandazione: quando si mette in gara un bene pubblico bisogna gestire le procedure in trasparenza e avendo già risolto i problemi amministrativi.