MARTEDÌ, 04 NOVEMBRE 2008
Pagina 1 - Cagliari
Ieri mattina i vigili urbani hanno impedito l’entrata della merce in viale Monastir
Frutta e verdura portata per protesta sotto i portici di via Roma. Incontro col sindaco
La commssione Attività produttive contraria alla chiusura «La struttura è utile per i cittadini»
CAGLIARI. Ieri di prima mattina alcune auto dei vigili urbani si sono messi di traverso per impedire «l’ingresso dei furgoni con la frutta e la verdura», spiega Giuseppe Putzu, operatore del mercato all’ingrosso dell’ortofrutta. Entro ieri i grossisti avrebbero dovuto sgomberare i locali di viale Monastir. «L’intervento dei vigili ha impedito a molti clienti di entrare e in tanti sono andati via. Solo successivamente siamo riusciti a lavorare». Per protesta i titolari dei box (ma forse sarebbe meglio dire gli “ex titolari” visto che il Comune ha revocato le concessioni) si sono recati sotto i portici del Comune di via Roma: «Qui abbiamo portato trecento casette di frutta e verdura che, alla fine, abbiamo regalato ai cittadini», informa Putzu.
Una delegazione degli operatori è stata poi ricevuta dal sindaco Emilio Floris. «Il primo cittadino ha ribadito - informa Putzu - che lo spostamento della chiusura della struttura al 15 gennaio (deciso a maggio dalla Giunta) è stato un atto politico, mentre la revoca della concessione è di natura tecnica ed è stata presa dai funzionari come atto dovuto, visto che non è stato pagato il canone richiesto. Poi il sindaco si è impegnato a verificare se è possibile fare qualcosa per la revoca, anche se ha ribadito che quanto deciso dal funzionario non può essere modificato con un atto politico: per via della divisione delle funzioni».
Il contenzioso con l’amministrazione comunale dura da circa due anni. Nella passata consiliatura l’assemblea municipale votò il trasferimento del mercato all’ingrosso dell’ortofrutta nel centro (privato) di Sestu. Dei cento operatori circa, una trentina (oggi ventisette) non si sono spostati nella nuova struttura: sia perchè avrebbero dovuto comprare il box, sia in quanto «noi crediamo nella funzione di un mercato pubblico: sia per noi, che per i cittadini di Cagliari», spiega Putzu. Da martedì scorso «stiamo occupando il mercato e continueremo anche dopo quello che è capitato oggi (ieri - per chi legge)».
L’anno scorso la commissione consiliare comunale alle Attività produttive si espresse contro la chiusura totale di viale Monastir e propose la realizzazione in una parte della struttura di una Fiera dell’agroalimentare. Per protestare contro i comportamento del Comune e la chiusura anticipata del mercato, la commissione ha indetto per questa mattina una conferenza stampa in Comune.
Il contenziono dei commercianti della struttura col Comune è diventato particolarmente critico con l’aumento dei costi dei box. Dal gennaio di quest’anno il canone è stato aumentato del 195 per cento. Chi pagava settecento euro al mese ne dovrebbe versare oltre duemila. L’amministrazione si è giustificata col fatto che, anche se tutti i box non sono più occupati, i costi di gestione vanno coperti. «Noi - continua Putzu - abbiamo continuato a pagare il vecchio canone». Poi la revoca della concessione, che ha anticipato la chiusura.
«Come maggioranza della commissione - sottolinea Paolo Casu, indipendente di centrodestra e presidente dell’organismo consiliare per le Attività produttive - siamo contrari alla chiusura della struttura di viale Monastir perchè pensiamo che due mercati dell’ortofrutta siano indispensabili soprattutto per calmierare i prezzi. Inoltre va ricordato che di mercato pubblico ne esiste solo uno visto che quello di Sestu, pur essendo stato realizzato anche con fondi pubblici, è interamente privato. E domani (oggi, per chi legge -dr) chiederemo al Comune una maggiore progettualità».