Rassegna Stampa

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Cagliari Cult, i monumenti a portata di touch

Fonte: web cagliaripad.it
23 novembre 2012

L'applicazione di Xorovo, gratuita per I-Phone e I-Pad, consente a chi la scarica di ottenere informazioni sui siti storici o di interesse culturale
Autore: Michela Seu,
m.seu@cagliaripad.it

 

 

Mobilizzare la cultura con pochi soldi e tante idee giovani e concrete: a Cagliari si può. Ci hanno pensato lo scorso anno i ragazzi di Xorovo, spin-off dell’Università di Cagliari con un progetto finanziato da Sardegna Ricerche: Cagliari Cult, un’applicazione per I-Phone e I-Pad gratuita e utilizzabile anche off-line. Una volta scaricata sul proprio smartphone, consente di conoscere qualsiasi monumento o sito di interesse culturale attorno a sé, comprensivo di scheda descrittiva ed eventuali programmazioni, che, qualora interessassero, andrebbero direttamente nell’agenda del telefono. Con un solo touch.

Presentata a fine ottobre scorso, l’applicazione di Xorovo – in collaborazione, per quest’anno, col Consorzio Camù per la parte redazionale - ha riscosso subito grande successo di pubblico e di critica  in quanto efficiente dal punto di vista dei contenuti e innovativa per quanto riguarda la sperimentazione tecnologica. “Abbiamo ideato Cagliari Cult come un contenitore di schede con descrizioni, immagini e informazioni, più la georeferenziazione - spiega Salvatore Carta, il boss di Xorovo – ossia tutta una serie di coordinate che, captate da bussola o gps (ecco perché la connessione non è indispensabile), ti indicano dove ti trovi, cos’hai intorno a te e a quale distanza”.

Un lavoro durato non più di sei mesi – ma è evidente il proseguimento del work in progress considerata la natura tecnologica del prodotto – e costato alle casse di Sardegna Ricerche appena 18 mila euro: questo, in sostanza, è Cagliari Cult.

Ma cos’è, precisamente, Xorovo? E’ innanzitutto un’azienda, nel Parco Tecnologico della Sardegna a Pula, fondata nel 2008 da Carta, ingegnere elettronico del ’71, originario di Bultei, docente di sistemi operativi e ricercatore universitario al dipartimento di Matematica e Informatica dell’Università di Cagliari. “Ma è soprattutto una fucina di talenti – gli preme precisare – fra i migliori che la Facoltà abbia posseduto negli ultimi anni”. Carta li ha studiati uno ad uno durante il percorso accademico, in quanto suoi allievi, fino a quando, a suon di gavetta fatta di stage e contrattini, non li ha assunti. Oggi Xorovo conta in tutto quindici “cervelli”, con un’età media che non supera i 26 anni.

Nerd con la fissa per l’informatica? Niente affatto, stando alle parole dell’imprenditore. “Io sono prima di tutto un ingegnere, e in quanto tale provengo dal mondo del pragmatismo: perché una cosa esista, deve funzionare, e nella maniera più semplice possibile”. Da qui la scelta di costruire un’app esteticamente accattivante ma di semplice utilizzo: “Design e praticità sono state le nostre parole chiave per tutti i mesi di lavoro”.

Almeno due, tuttavia, i punti di debolezza dell’avveniristico progetto: l’inesistenza della app per gli smartphone Android, e la presenza della sola lingua italiana nelle schede dei testi: “Sull’ipotesi Android ci stiamo lavorando, ritengo che offrire un prodotto che vada bene per tutti sia il ‘minimo sindacale’ – si difende il ricercatore – mentre sui contenuti dei testi non abbiamo voce in capitolo: la app è predisposta per contenere le lingue straniere”.

Oltre a Cagliari Cult c’è – o meglio sarebbe dire “sta per esserci” (non è ancora scaricabile) – un altro, ben più ampio progetto rivolto al sistema museale: si tratta di Mobile Museum, una piattaforma per lo sviluppo di applicazioni dedicate ai musei. “Dà la possibilità di sostituire le audioguide – illustra Carta – in quanto i contenuti delle schede riguarderanno le opere presenti nell’esposizione, con tanto di mappe interne ed esterne ai musei, aggiornamenti su eventi e iniziative collaterali ecc.”.

Informatici appassionati d’arte? No, di informatica. “Abbiamo semplicemente individuato uno dei settori ancora scoperti da questo tipo di applicazioni ma che, prevediamo, esploderà nel giro di due anni”. Così sono andati in giro per musei di tutto il mondo a studiare la concorrenza, importare il meglio e metterci del proprio: un valore aggiunto che neanche alla Galleria nazionale d’Arte di Cagliari è passato inosservato.

Concettualmente poco distante dai musei c’è il Mobile Hotel, altra proposta innovativa molto apprezzata recentemente anche alla Bit di Milano. Dalla quale Carta è dovuto andare via per raggiungere il Giappone, dove probabilmente sorgerà una sede Xorovo. Vanno lontano gli informatici dell’Università di Cagliari: agli antipodi nello spazio e pure nel tempo. Perché ciò che a noi sembra domani, per loro non è altro che ieri.