Rassegna Stampa

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Rifiuti, maxi multe ai furbetti e una tassa solo sui reali consumi in città

Fonte: web Castedduonline.it
10 dicembre 2012

La svolta-Zedda
di Federica Lai| Sabato 08 Dicembre 2012 | 18:20

È possibile un nuovo modello di smaltimento dei rifiuti che tuteli la salute e il risparmio dei cittadini? A Cagliari, infatti, vengono bruciati quasi 100 mila tonnellate di rifiuti, inquinando, e spendendo circa 11 milioni di euro. Questo l’argomento di un dibattito  a Cagliari, in cui Domenico Scanu, radiologo e membro dell’Isde, l’associazione medici per l’ambiente, ha evidenziato che “siamo a conoscenza solo del 20 per cento delle sostanze nocive provenienti dall’incenerimento dei rifiuti. Da anni chiediamo come associazione un utilizzo corretto degli studi sugli effetti sanitari di discariche e inceneritori sulle popolazioni e un continuo controllo sulle emissioni di polveri sottili, che una normale centralina di rilevamento non può monitorare”. Ma un dibattito in cui si è parlato molto anche della delicata situazione dei rifiuti nel capoluogo sardo, “causata – dice il sindaco Massimo Zedda - per la maggior parte da un’eredità pesante, con poche regole e senza procedure. E' un bene che siano presenti oggi molti comitati di cittadini, ascolteremo le loro esigenze perchè siamo stati eletti per questo. Il sistema di raccolta di rifiuti attuale lo abbiamo ereditato ed il nostro obbiettivo futuro è quello di chiudere gli inceneritori. Per far questo e rendere la nostra città eco-sostenibile abbiamo bisogno di molto coraggio,  ma anche di  risorse in quanto quelle attuali sono insufficienti: parte dei rifiuti a Cagliari sono anche prodotti dalle 350 mila persone che quotidianamente vengono in città da tutta la Sardegna. Al termine di questa Consiliatura grazie alla raccolta porta a porta e alle altre azioni di cui ci faremo carico nel settore della mobilità e del risparmio energetico si potrà parlare di Cagliari riqualificata ed ecosostenibile: un buona performance per diventare una smart city. Sarà necessario in futuro – aggiunge il sindaco - moltiplicare i messaggi delle cattive prassi e punire chi non rispetta le regole e le leggi con della sanzioni, come è avvenuto questa estate al Poetto con la questione dei rifiuti e delle cicche di
sigaretta ottenere l'intervento diretto dei cittadini che si fanno carico di segnalare ai cittadini distratti che il bene comune non si deve sporcare invitandoli a raccogliere i rifiuti abbandonati”.

Riguardo alle lamentele e le segnalazioni dei rifiuti per strada da parte dei cagliaritani, l’assessore ai Servizi Tecnologici, Pier Luigi Leo afferma che “forse non tutti sanno che abbiamo ereditato dalla precedente amministrazione un contratto trisettimanale, che non teneva conto dei 50 chilometri di strade cagliaritane, dimenticate non si sa bene perché. La svolta si potrà avere con la raccolta “porta porta” spinta, la realizzazione parallela di almeno 3 ecocentri, l’eliminazione dei cassonetti dalle strade: con un bando di gara internazionale  che si aggira sui 300 milioni di euro. Sarà una vera rivoluzione per la città:  migliorerà il decoro urbano, la qualità dell’aria, con la riduzione di CO2, e la Tarsu verrà trasformata in Tia, una tariffa che terrà conto dei costi effettivi del servizio , personale compreso. Se si vogliono ottenere i risultati previsti dalla legge occorrerà decidere per un porta a porta spinto con l’obiettivo di dimezzare la parte che si brucia e raddoppiare la parte che si ricicla”. Carla Poli, divulgatrice della Commissione Europea EACI per le Eco-Innovation, ha parlato di “opportunità tecniche e giuridiche per valorizzare i rifiuti e la possibilità di recuperarli effettivamente, destinandoli al reinserimento in idonei cicli produttivi evitando di destinarli all’incenerimento o alla discarica”. “Per il nuovo bando – propone Ferdinando Secchi, consigliere comunale - mi permetto di fare una proposta: dei cassonetti intelligenti per il cittadino, e per i condomini funzionanti con chiavette elettroniche, o tessere magnetiche che consentano la tracciabilità di ciò che si getta, con la possibilità di premiare le buone pratiche permettendo magari risparmi sulle tasse. Il riciclaggio derivante dal porta a porta è una buona opportunità per l’ambiente e una possibile occasione di profitto per le imprese: una soluzione forse in grado di coniugare sostenibilitaÌ ambientale, efficienza ed economicitaÌ”.