Comune. I fondi della Cultura agli alluvionati, ma c'è la gara d'appalto del Turismo
Duro scontro tra Pellegrini e Giagoni sui festeggiamenti
Pellegrini stoppa i 200 mila euro destinati alla ricorrenza. C'è però il bando da un milione per tre anni.
Cinquanta giorni a Capodanno ma i botti sono già iniziati. Fortunatamente a sentirli, per il momento, sono soltanto i frequentatori del Municipio. Quelle persone, per intendersi, che raccolgono in presa diretta lo scontro, ormai neanche più sotterraneo, tra l'assessore alla Cultura Giorgio Pellegrini e il suo collega al Turismo Gianni Giagoni. Uno scontro che ha cominciato a prendere forma nei giorni successivi all'alluvione del 22 ottobre.
L'ANNUNCIO Con la città mobilitata per dare una mano agli alluvionati, due settimane fa, il sindaco Emilio Floris ha annunciato in aula che non gli sembrava opportuno festeggiare il Capodanno con denaro pubblico. Sentimento che ha immediatamente sottoscritto anche Pellegrini. Il quale, lunedì scorso, si è presentato alla riunione della commissione Cultura. Giusto per ricordare che a lui compete anche la delega agli Spettacoli. E, soprattutto, con l'intenzione di annunciare che i finanziamenti per il Capodanno (esattamente duecentomila euro) sarebbero stati destinati agli alluvionati. Idea che, pur con normali distinguo politici (Massimo Zedda, Sinistra democratica, per esempio, ha chiesto trasparenza sulla destinazione di quel denaro) è stata sottoscritta da tutti i gruppi consiliari.
LA GARA Tutto perfetto, dunque? Neanche per idea. A quel punto, ha fatto capolino Giagoni. Il quale, nel suo ruolo di assessore al Turismo, ha tirato fuori una delibera di Giunta. Con quel documento, l'esecutivo ha bandito una gara d'appalto da un milione di euro per l'organizzazione del Capodanno e del Carnevale dei prossimi tre anni. «E ora», racconta Giagoni, «siamo alla fase dell'apertura delle buste». Ricapitolando, per Pellegrini il Capodanno non s'ha da fare; per Giagoni non si può non fare visto che è ormai in moto la macchina burocratica. «A questo punto», afferma l'assessore al Turismo, «l'unica cosa che si può fare è capire, attraverso il nostro ufficio legale, se si può fermare il meccanismo».
L'INTRIGO Impresa mica da poco. Difficile immaginare che i partecipanti alla gara d'appalto possano digerire serenamente lo stop. D'altronde, lo stesso Giagoni ha qualche dubbio sul fatto di non celebrare il Capodanno. «Non possiamo certo raccontare ai turisti che arriveranno in città per le feste che non festeggiamo per via di un problema che ha città ha vissuto oltre due mesi prima». E, poi, l'assessore ha dubbi anche sulla destinazione di quel denaro. «Per questo Capodanno avevamo in programma di spendere 120 mila euro. Una cifre ridicola rispetto ai danni patiti dagli alluvionati».
IL FUTURO Difficile prevedere che cosa accadrà in città nella notte tra il 31 dicembre e il 1° gennaio. L'assessore alla Cultura non spenderà, comunque, i duecentomila euro che aveva stanziato. Giagoni, dal suo canto, potrebbe anche ritrovarsi con le spalle al muro, costretto a spendere quei 120 mila euro per non correre il rischio di andare incontro a sanzioni amministrative (se non addirittura penali). Ecco perché è praticamente impossibile prevedere che cosa succederà tra poco meno di due mesi.
LE IDEE Che ci siano o meno festeggiamenti ufficiali da parte del Comune, è ipotizzabile che verrà riproposto il cosiddetto “Capodanno diffuso”. Secondo le linee guida della commissione Cultura (e anche dell'assessore), qualunque privato potrà organizzare una sua iniziativa. Quello, per intendersi, che è accaduto l'anno scorso nei quartieri di Castello e Marina. Il Comune non creerà problemi (e, anzi, favorirà) in sede di concessione di autorizzazioni chi farà richieste. Non soltanto: gli organizzatori degli eventi potranno contare sulla chiusura al traffico di determinate strade (undici mesi fa fu blindato Castello e alcune strade della Marina). E l'amministrazione pagherà gli straordinari a tutte le persone che garantiranno il regolare svolgimento delle manifestazioni e l'immediata pulizia delle strade. Ma, appunto, non ci sarà alcun evento organizzato direttamente dall'amministrazione.
LA VETRERIA O, forse, ce ne potrebbe essere uno, secondo l'idea dell'Udc Massimiliano Tavolacci (sottoscritta dal presidente della commissione Cultura Maurizio Porcelli e dallo stesso Pellegrini): l'idea è di creare una manifestazione di solidarietà all'ex Vetreria, a pochi passi dalle zone alluvionate. L'assessore alla Cultura, per esempio, pensa di organizzare un'asta benefica nel corso della quale verrebbero assegnati oggetti di proprietà del Comune ma anche di cittadini. Il ricavato, ovviamente, sarebbe destinato agli alluvionati. Ci sarebbe soltanto da stabilire in che modo. Ma questa è la seconda puntata di una telenovela che si preannuncia particolarmente complessa.
MARCELLO COCCO
09/11/2008