Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Cari ragazzi, siamo tutti fatti di molecole»

Fonte: L'Unione Sarda
10 novembre 2008

Festival della scienza. All'Exmà di Cagliari con il professore per parlare di legge 40 e diritti del feto

I falsi moralismi e le difficoltà della ricerca: l'affascinante conferenza del fisico Boncinelli

«Gli scienziati, per fare bene, hanno bisogno di sentire intorno a sé la comprensione, il calore, l'amore della gente. E invece in Italia, da un po' di tempo a questa parte, troppe persone ignorano il lavoro dei ricercatori o, peggio ancora, lo considerano ambiguo e pericoloso. Sembra di essere tornati ai tempi di Galileo». Così Edoardo Boncinelli, fisico e biologo molecolare di fama internazionale, ha aperto ieri mattina il suo intervento al Festival della scienza all'Exmà di Cagliari. Ha deciso di esordire con una richiesta d'affetto e insieme un grido d'allarme per il disinteresse o la cattiva fama che accompagna nel nostro Paese la ricerca scientifica. Con un riferimento, neanche troppo velato, alle continue polemiche con il Vaticano e, più in generale, all'idea, così diffusa tra gli italiani, che la matematica, la fisica, la biologia, appartengano ad una casta di persone elette e forse neppure tanto raccomandabili. «Bisogna parlare ai ragazzi, raccontargli il nostro mestiere», esorta il professore. «Solo così possiamo sperare di orientarli verso le discipline scientifiche o almeno di diffondere in loro un atteggiamento meno diffidente di quello oggi dominante».
Leggendo la sua biografia - un percorso affascinante, ricco di cariche e onori raccolti in giro per il mondo - si è tentati di immaginarlo come il solito scienziato, chiuso in un'irraggiungibile torre d'avorio. E invece Boncinelli, che attualmente insegna all'Università Vita-Salute del San Raffaele di Milano, è tutto fuorché un vecchio trombone addormentato sugli allori. Appena apre bocca, intorno a lui nella sala conferenze cala un silenzio quasi religioso. Gli studenti, giunti all'Exmà con le facce assonnate, ascoltano senza fiatare per oltre un'ora il suo racconto sul cammino dell'embrione, dalla fecondazione alla nascita. Con una strana parlata tra il fiorentino e il napoletano, il professore narra dell'incontro tra l'ovulo e lo spermatozoo, di come lo zigote si divida e da una prima cellula se ne formino due e poi quattro e poi otto. Racconta di come al quattordicesimo giorno di vita sia già presente nell'embrione tutto quello che lo farà diventare un uomo. Un processo che richiede pazienza e che si completa molto tempo dopo il parto.
Boncinelli spiega, affabula, sfata miti e leggende. Quando gli viene chiesto se l'umore della madre interferisca con quello del feto, risponde in tono scherzoso che «è meglio non dare troppo peso alle panzane che circolano in giro». Se una mamma vuole parlare al suo bambino, «lo faccia pure, non gli recherà alcun danno. Chiacchieriamo con i nostri cani, figurarsi se non possiamo farlo con i bimbi». Quando invece qualcuno gli chiede un parere sulla legge 40, che regola la procreazione assistita, il tono si fa serio: «Ho sentito tante fesserie nel dibattito su quella legge», ricorda il professore. «Non contesto che ognuno possa avere una propria idea sul momento in cui inizia la vita individuale. Mi disturba piuttosto che alcuni vogliano imporre a tutti gli altri la propria verità. Mi indigna, poi, che attraverso quelle norme si stabilisca un divieto alla diagnosi pre-impianto dell'embrione, un'imposizione che non è in alcun modo accettabile. Chissà quando su questi temi si potrà tornare a dialogare in un clima meno avvelenato».
I volti dei ragazzi e dei loro accompagnatori sembrano soddisfatti. Lo sono anche le espressioni degli adulti presenti alla seconda conferenza di Boncinelli, tenutasi nel pomeriggio e dedicata alla nascita non dei bambini ma delle idee. Alla fine della giornata si esce dall'Exmà con la convinzione di aver sempre masticato biologia, fin dall'infanzia. È chiaramente un'illusione generata dal fatto di aver sentito concetti tutt'altro che semplici esposti con una chiarezza e un rigore encomiabili. «Spesso delle conferenze si dimentica molto», conclude Boncinelli rivolto ai ragazzi. «Due cose, però, vorrei che ricordaste. La prima è che siamo tutti fatti di molecole: è lì che troviamo i segreti della nostra vita biologica. La seconda è che tutto quello che accade dentro di noi è preparato e controllato accuratamente. Nulla avviene per caso». L'esortazione suona come un formidabile stimolo alla curiosità di quanti vorranno saperne di più.

Il programma di oggi: alle 10,30, nel Cafè dell'Exmà, Robert Ghattas (Psiquadro-Perugia) curerà il primo Science Café, dal titolo “Insalate di matematica”. Nel piatto libri, matematica, oggetti della vita di tutti i giorni, curiosità. Nel pomeriggio, alle 16,30, nel piazzale dell'Exmà, si terrà la conferenza spettacolo “Circo-stanze scientifiche”, curata da Ramon Pilia (Sardegna Ricerche).
Un improbabile scienziato da circo accompagnerà il pubblico attraverso tante esperienze: un uovo viene magicamente ingoiato da una bottiglia, un tubo suona per effetto del calore, in un forno si accende una lampadina senza corrente. Nella sala conferenze, alle 18, saranno Elio Turno Arthemalle, Silvia Casu, Giuliano Mallocci e Ignazio Porceddu a dare vita alla conferenza-spettacolo “eSse eRre Ti-due passi nell'astrofisica” a cura dell'INAF. Viaggio nell'astrofisica moderna, per spiegare nel contempo il progetto di realizzazione del radiotelescopio Sardinia Radio Telescope nel territorio sardo. Mostre e laboratori interattivi sono visitabili durante il Festival negli orari 9-13 e 16-20.
LORENZO MANUNZA

09/11/2008