Il fronte dell'inchiesta
Gli accertamenti lungo l'arenile del Poetto sono già iniziati da giorni con gli ispettori del Comune e gli uomini della Guardia Costiera chiamati a riferire alla Procura sugli esiti dei numerosi controlli. Nel mirino, almeno secondo le prime indiscrezioni, ci sarebbero tutti i chioschi che non sono stati smontati entro fine gennaio e che, ritenuti non più retti dalle concessioni, potrebbero essere considerati abusivi della magistratura. Insomma: a conti fatti il decreto dell'assessore regionale Nicolò Rassu potrebbe non frenare l'obbligo dell'azione penale, direttamente collegato a presunte violazioni del Testo unico per l'Edilizia (Dpr 380/2001), della legge regionale sulle norme per l'uso e la tutela del territorio (Lr 45/89), nonché all'ultimo Piano paesaggistico regionale.
I FATTORE TEMPO Il punto su cui ruota l'intricata vicenda non è squisitamente giuridico, bensì temporale. I baretti del Poetto sono considerati dei «manufatti temporanei al servizio della fruizione turistico-ricreativa e della balneazione». Per questa ragione non «determinano volumi edilizi permanenti» almeno sino a quando non diventano fissi, altrimenti scattano le contestazioni di abuso edilizio. Ma la novità del decreto approvato ieri dalla Regione è che parrebbe legare il concetto di «temporaneità» non più alla stagione balneare ma lo stenderebbe sino al 31 dicembre (termine ultimo per l'approvazione del Pul).
STAGIONALITÀ Ora bisognerà capire come il nuovo provvedimento verrà applicato dagli uffici comunali e se, in qualche modo, riuscirà a sostituire quel concetto di «stagionalità» che sino ad ora sembrava muovere l'operato degli organi di vigilanza. Nel frattempo, dunque, sembrano destinati a proseguire i controlli e gli accertamenti su tutta la spiaggia del Poetto, con gli uomini della Polizia Municipale e della Guardia Costiera che stanno effettuando sopralluoghi in quei baretti che, pur non operativi, sono rimasti saldamente piantati nella spiaggia. Solo alla fine si capirà se le verifiche sfoceranno in formali contestazioni e in comunicazioni di reato della Procura. (fr.pi.)