Rassegna Stampa

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Chioschetti, anche l'Emerson nei guai: revocata la concessione

Fonte: web cagliaripad.it
14 febbraio 2013



Il locale della quinta fermata del Poetto viola il piano urbanistico comunale, il piano paesaggistico regionale ed è incostituzionale. Per questi i motivi il Comune ha annullato in autotutela la concessione edilizia
Andrea Deidda
 

Poetto, giù anche l’Emerson. Il servizio di Edilizia privata dell’assessorato all’Urbanistica porta a termine la procedura di annullamento della concessione edilizia avviato il mese scorso: niente da fare è “illegittima”, questo la decisione messa nero su bianco in una determina dirigenziale.

Il gestore dell’Emerson nel 2006 ricevette l’autorizzazione per realizzare una struttura turistico-balneare con strutture in legno amovibili nel tratto di arenile classificato dal Puc come zona H. Proprio questo sarebbe uno dei motivi di illegittimità: “La concessione edilizia è stata rilasciata in violazione dell’indice di edificabilità territoriale delle zone H, pari a 0,001 mc/mq” già ampiamente superato dalle volumetrie degli stabilimenti storici. Non solo, secondo i tecnici dell’assessorato comunale all’Urbanistica la violazione riguarda anche il Ppr il quale permetterebbe soltanto “l’installazione di manufatti di tipo precario, amovibile e temporaneo” negli ambiti di paesaggio costieri cioè quelli ricadenti nella fascia dei 300 metri dal mare.

Infine l’ultima motivazione, viene violato l’articolo tre della Costituzione italiana per ragioni di uguaglianza: “si palesa evidente disparità di trattamento con i gestori titolari delle altre concessioni demaniali marittime sullo stesso arenile”. Infatti agli altri gestori è stato consentito di isntallare un chiosco di limitate dimensioni (secondo le Linee Guida del Pul) comprendente gli spazi strettamente funzionali all’attività di somministrazione di alimenti e bevande, esclusivamente nella stagione estiva.

Alla luce di questo si configura “un’evidente illogicità e contraddittorietà tra atti in violazione del principio costituzionale di eguaglianza e ragionevolezza comportando una evidente disparità di trattamento”.