MERCOLEDÌ, 12 NOVEMBRE 2008
Pagina 43 - Cultura e Spettacoli
Cagliari, all’assise della Scienza si è discusso del rapporto tra scoperte, cultura e vissuto quotidiano
Oggi all’Exmà ultimo appuntamento con il neurofarmacologo Gianluigi Gessa
IL FESTIVAL Giulio Giorello tra i protagonisti
ROBERTO PARACCHINI
CAGLIARI. Richard Feynman era un signore che alla domanda «che cosa fai nella vita?» rispondeva «io sono un fisico, un premio Nobel, un insegnante, un cantastorie e un suonatore di bongo». E lo era davvero suonatore di bongo: lo strumento a percussione di origine africana era una sua passione, così come lo era l’amore per le parole (testimoniata da libri come «Sta scherzando Mr Feynman?» e «Che ti importa di che cosa dice la gente?»). Feynmnan è stato anche un pilastro della fisica del Novecento con tracce imponenti che si chiamano «diagrammi di Feynman», «integrali di Feynman» o importanti contributi al formalismo della meccanica quantistica (col Nobel nel 1965), sino a innovazioni che ne fanno il padre delle nanotecnologie. Fu lui il primo a ipotizzare la possibilità di manipolazione diretta degli atomi nella sintesi chimica e a mostrare, quindi, come anche nel piccolissimo si può giocare con i birilli.
Questo poliedrico scienziato può essere preso a metafora del Festival della scienza che si sta svolgendo all’ExMa di Cagliari dal 4 novembre (è stato aperto da una relazione di Giulio Giorello su «Scienza come dialogo tra le culture») e che terminerà oggi con Gian Luigi Gessa («I neurotrasmettitori delle emozioni», alle 16,30) e Silverio Piro («Le epidemie nella storia dell’umanità», alle 18). Promosso dall’associazione Scienza, società, scienza (presieduta da Carla Romagnino, fisico e componente della commissione interministeriale sulla diffusione delle scienze), il Festival è stato uno zigzagare tra conferenze (tra cui quelle di Andrea Frova, Carlo Bernardini, Massimo Bucciantini, Daniele Gouthier ed Edoardo Boncinelli), spettacoli teatrali (tre differenti rappresentazioni), dibattiti e seminari, mostre e laboratori (ben dodici), letture e animazioni, e affollati caffè scientifici. «Il festival è stato dedicato al tema del dialogo tra scienza e società - spiega Romagnino - tutti usiamo quotidianamente applicazioni della scienza che migliorano la nostra vita, ma è necessario acquistare più consapevolezza del valore delle scoperte scientifiche perché la scienza possa continuare ad avere il suo effetto benefico sulla società».
Non è un caso che il termine scelto per la manifestazione sia stato festival, dal latino festivus, piacevole, festivo. Le scienze, quindi, non più come un qualcosa di hard, duro, ma di piacevole e allegro, seppure rigoroso. Un luogo, lo spazio della manifestazione, in cui si impara, certamente, ma anche in cui ci si diverte e si viene stimolati a curiosare ancora e ad approfondire. Il fisico Frova (docente di acustica musicale a La Sapienza di Roma) ha, ad esempio, ripercorso, da Pitagora alle odierne neuroscienze, il rapporto tra scienze e musica. Il libro «Idee per il governo: la ricerca scientifica» (Laterza) è stato un punto di riferiento che Bernardini (autore del volume e direttore di «Sapere») ha utilizzato nella sua conversazione sul legame tra competenze scientifiche e crescita democratica: «La conoscenza e i suoi metodi portano a una maggiore consapevolezza».
Il poeta Sergio Solmi, a suo tempo, scrisse che «è la scienza a riaprirci le porte del Meraviglioso, che l’uomo aveva chiuse da un pezzo». E molti scrittori dimostrano che questo sposalizio è virtuoso: da Raymond Queneau a Robert Musil, da Jorge Luis Borges a Georges Perec, da Carlo Emilio Gadda a Italo Calvino... Così Bucciantini ha ripercorso, al Festival, i momenti in cui il «pensare l’universo» si trasforma, in Calvino, in un percorso letterario. Mentre il matematico Gouthier, partendo da Feynman, ha parlato del libro di racconti da lui curato, «Tutti i numeri sono uguali a cinque» (Springer), in cui ventuno scienziati (di notevole capacità di scrittura) si sono cimentati nella fiction. Un festival di idee in cui il fisico-genetista Boncinelli ha anche parlato del modo con cui si arriva alle idee innovative, esponendo i diversi punti di vista sull’argomento. Aspetti, questi che, nel campo delle emozioni, saranno ulteriomente approfonditi, oggi, dal neuroscienziato Gessa.