Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il giallo dei mobili di design comprati dal Comune e spariti

Fonte: L'Unione Sarda
5 marzo 2013


MUNICIPIO. Erano destinati alla casa di riposo di Terramaini


Centocinquanta sedie di design, 6 tavolini di cristallo e 6 divani: li acquistò il Municipio nel 2010 per la casa di riposo di Terramaini, pagando 59.964 euro. Ora buona parte di questi arredi manca all'appello. Un piccolo giallo che si è scatenato quasi per caso dopo il sopralluogo della commissione Politiche sociali nel palazzo comunale di via Eleonora D'Arborea. Durante la visita i consiglieri hanno notato decine di sedie (marca Pedrali, 212 euro l'una) accatastate al piano terra dell'edificio. Claudio Cugusi (Pd) ha chiesto spiegazioni alla Giunta, che ieri ha risposto durante un'audizione in Consiglio.
NON SAPPIAMO DOVE SIANO Le sedie fanno parte di un più ampio acquisto fatto tre anni fa: «Stiamo cercando di capire che fine abbiano fatto tutti gli arredi», racconta l'assessore alle Politiche sociali Susana Orrù. Gli uffici in questi giorni sono riusciti a ricostruire una parte del puzzle: alcune sedie sono sparse tra assessorati e locali comunali (49 nel Municipio di via Sonnino, 25 in via Eleonora D'Arborea, 12 in via Nazario Sauro e 20 nella casa di riposo di Terramaini), così come 5 tavolini e tre divani.
SEDIE E DIVANI E il resto? Non si trovano 44 sedie (9mila euro), un tavolo (1.400 euro) e un divano (1.500 euro). «Sedie e divani vennero acquistati per la casa di riposo, anche se per le caratteristiche che hanno, come ad esempio la seduta troppo bassa, sono inadatti agli anziani», spiega l'assessore. In realtà l'acquisto servì «per le manifestazioni sociali organizzate dal Comune nel palazzetto di Terramaini, poi evidentemente gli arredi sono stati spostati e utilizzati da altri servizi», ricorda l'ex dirigente Ada Lai, che nel 2010 firmò la determina con cui il Municipio comprò dalla “Soucup Antonio” i pezzi d'arredamento.
NESSUN INVENTARIO «Vogliamo capire dove sono andate a finire le sedie che mancano e, più in generale, sapere qual è il patrimonio completo affidato alle Politiche sociali», dice Fabrizio Rodin (Pd), presidente della commissione consiliare. Il riferimento è anche al caso del palazzo di via Eleonora D'Arborea, dove da due anni l'associazione Alfabeto del mondo tiene migliaia di libri e organizza corsi gratuiti di lingua. «I locali sono stati assegnati senza una procedura regolare, ma solo sulla parola», fa notare Rodin. La Onlus nelle prossime settimane dovrà lasciare l'edificio, che il Comune intende ristrutturare.
Michele Ruffi