Centro studi delle donne
"L'anoressia, la bulimia e i disturbi del comportamento alimentare in genere": questo il tema principale di un incontro-dibattito promosso dal Centro di documentazione e studi delle donne di Cagliari. L'appuntamento è fissato per sabato, a partire dalle 17, nella sala Eleonora d'Arborea, in via Lanusei 19/a.
Nel corso del meeting sarà illustrata al pubblico l'esperienza del Centro disturbi del comportamento alimentare "Palazzo Francisci" della Asl 2 di Todi. Interverranno Laura Dalla Ragione, psichiatra nonché direttrice del Centro, e Paola Bianchini, filosofa e psicoterapeuta dell'équipe dell'istituto di Todi, che hanno pubblicato insieme diversi volumi sulla loro esperienza. Tra i titoli più famosi figurano: "La casa delle bambine che non mangiano", "Il cuscino di Viola: dal corpo nemico al corpo consapevole", "L'anima ha bisogno di un luogo: disturbi alimentari e ricerca d'identità", "Il vaso di Pandora, una guida per i genitori". Libri che nascono dalla passione scientifica e umana di un gruppo di lavoro che deve affrontare quotidianamente una vera e propria battaglia contro i disturbi dell'anoressia e della bulimia che costituiscono ormai una piaga sociale.
Alle tecniche di medicina integrata, utilizzate nel Centro di Todi, si affiancano quelle di medicina tradizionale attraverso percorsi terapeutici sottoposti a verifica continua con metodologie condivise dalla comunità scientifica internazionale. L'esperienza del Centro di Todi, unica struttura pubblica in Italia per la cura dei disturbi dell'alimentazione, offre la speranza che la guarigione sia possibile grazie a un lavoro di equipe in cui le varie competenze garantiscono un approccio concentrico al disturbo. Non vi è dubbio, infatti, che i disturbi dell'alimentazione rappresentino in modo significativo la nostra epoca, connessi come sono all'immagine corporea, al significato del cibo e all'ossessione dell'apparire. Purtroppo, la mancanza in Sardegna di una struttura sanitaria dedicata alla cura di questi disturbi, comporta ancora oggi una continua emigrazione dei pazienti verso centri specializzati italiani e stranieri. Il tutto con pesanti ripercussioni psicologiche per le persone interessate ed economiche per le loro famiglie. (p. l.)
19/11/2008