Turismo
La domanda, condita di rabbia, sconcerto e delusione, è la seguente: se chi dovrebbe difenderci e tutelarci ci attacca, come possiamo fare per provare a uscire dal periodo di crisi nera? Eccolo, il quesito principale che si pongono i commercianti di vicinato, dopo le accuse di fuoco ricevute da Barbara Argiolas, assessore comunale alle Attività produttive. «Qui i negozianti sanno solo chiedere, solo il Comune mette denaro per progetti sul commercio, ci sono baristi che fanno pagare tre euro e cinquanta un caffè ai turisti». E la frittata c’è tutta, tanto più in una “città dei commercianti ” per eccellenza come Cagliari. Con i negozianti che replicano in maniera veemente all’asses - sore e le varie associazioni di categoria che restano sbalordite. Nelle vie dello shopping dove il termometro degli affari è in caduta libera, tutti concordano su un punto: non era mai accaduto che il loro assessore comunale di riferimento remasse contro. Non nel passato, quando la crisi era minore, nemmeno negli ultimi anni, con le attività commerciali sull ’orlo del baratro. «Le parole della Argiolas sono folli. Da una vita mettiamo soldi nostri, mercoledì ho tenuto aperto per i croceristi ma non ho venduto nulla. Non siamo benefattori ”», dice Paolo Angius, venditore di valigie di via Garibaldi, «dal Comune arrivano solo ostacoli». In piazza Costituzione, con l’infopoint chiuso davanti, Carla Congiu, dal suo bar, è «perplessa, l’assessore dovrebbe venirci incontro, invece ci tratta da fannulloni. Io non gonfio i prezzi quando entrano dei turisti», afferma irata, «questa amministrazione sta uccidendo la possibile città turistica». Un altro barista è Matteo Mura, nel Largo: «Parole scandalose, faccia nomi e cognomi di chi alza i prezzi, la Argiolas non può sparare nel mucchio. Lavoro ogni giorno, non ho mai chiesto nulla a questa signora», sentenzia. Rita Cannata ha un negozio in via Garibaldi: «Cos’altro dobbiamo fare per non ricevere attacchi simili? Lavoriamo e paghiamo tasse, dal comune non arriva nulla», tuona. Tra le associazioni dei commercianti, una replica arriva da Franco Fozzi (Consorzio insieme): «Non comprendo le dichiarazioni della Argiolas, sono sempre stato disponibile al dialogo. Non è vero che chiediamo e basta, paghiamo le tasse, è naturale avere in cambio servizi. Ci siamo quotati per il bus per i turisti», ricorda Fozzi, «e abbiamo sempre compartecipato alle spese per tutto». Roberto Bolognese, presidente provinciale Confesercenti, usa il bilancino: «Meglio non dichiarare nulla, la situazione si è elettrizzata. Lascio la porta aperta a un confronto con l’assessore, spero non pensi davvero quanto ha detto». E Davide Marcello, negozio di vestiti nel Largo e presidente provinciale Fismo-Confesercenti, qualifica negativamente gli attacchi dell’assessore: «Sbalordito da queste dichiarazioni, noi facciamo sacrifici e non abbiamo risultati. La verità è che c’è ben poco di città accogliente», nota, «sono imbestialito, noi cerchiamo di collaborare con idee e poi riceviamo attacchi di questa portata».
Paolo Rapeanu
REAZIONI MASSIDDA: SPERO NON PENSI COSÌ
L’intervento-attacco ai commercianti di Barbara Argiolas arriva anche dalle parti dell’Autorità portuale. «Non condivido le sue parole, ma sono convinto si sia espressa male, sta facendo grandissimi sforzi per la città, probabilmente non è sempre supportata, capisco la sua amarezza », dice Piergiorgio Massidda, numero uno dell’Authority, «ha sbagliato a fare di tutta l’erba un fascio, esistono tanti negozianti che offrono una bella immagine della città, ma certo c’è anche una parte di loro che criticano e non fanno mai nulla». Voti insufficienti arrivano anche dalla politica: Pierluigi Mannino, consigliere comunale di Patto per Cagliari e commerciante, afferma: «Sono rimasto davvero allibito, le parole dette in aula dall’assessore Argiolas rappresentano solo un attacco senza senso, con giudizi gratuiti e patetici luoghi comuni contro una categoria, la nostra, che dovrebbe difendere. Avrebbe fatto meglio a risparmiare il fiato » .