Migliaia i cittadini che non hanno restituito il questionario del censimento: rischiano l’esclusione dall’anagrafe
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di Stefano Ambu
CAGLIARI. Gli abitanti di Cagliari? Quasi 151mila, ma nei prossimi mesi c'è la possibilità di andare in cifra tonda e a arrivare più o meno a quota 160mila.
Non si tratta di un improvviso ritorno di fiamma per San Benedetto, Stampace o Is Mirrionis con le giovani coppie che mollano l'hinterland e ripopolano la cittá dei genitori o dei nonni. No, è tutta un'altra storia: ai dati dell'ultimo censimento vanno aggiunti circa novemila residenti "fantasma" che devono regolarizzare la loro posizione.
Il pericolo? Se non dovessero provvedere, rischiano la "sparizione", ovvero la non inclusione nell'elenco dell'ufficio anagrafe. Le tipologie? Si tratta di cittadini che non hanno restituito il questionario dell'ultimo censimento. Oppure censiti, ma non ancora iscritti all'anagrafe.
Ultimo gruppo: i cittadini residenti che si sono censiti nel Comune, ma a un indirizzo diverso da quello che risulta in anagrafe. Nell'esercito degli "arruolabili" ci sono circa duemila stranieri, il resto della truppa è tutto made in Italy. Da ieri è scattata la procedura di regolarizzazione: i cittadini residenti a in città, spiega il sito dell'amministrazione, che non si sono censiti devono presentarsi presso le sedi decentrate dell’anagrafe al fine di rendere le dichiarazioni giustificative. In assenza di ciò – avverte il Comune – si procederà alla cancellazione dall’anagrafe della popolazione residente per irreperibilità al censimento.
«Per quanto riguarda gli stranieri – spiega l'assessore agli Affari generali e vicesindaco Paola Piras – abbiamo già incontrato la Consulta per la massima diffusione delle procedura di regolarizzazione. E ci stiamo attivando anche, a partire dal sito del Comune, anche per i circa settemila italiani».
L'attività di revisione è di competenza degli uffici anagrafe dei comuni secondo i tempi, le fasi e le modalità tecniche stabiliti dall'Istat d'intesa con il ministero dell'Interno. Il termine ultimo entro il quale tutti i comuni dovranno concludere le operazioni di revisione dell'anagrafe è il 31 dicembre 2013.
Dai dati, provvisori, emersi e presentati negli scorsi mesi, era venuta fuori una città con 150.891 residenti, tredicimila in meno rispetto al censimento 2001. Con i circa 9000 cagliaritani (eventualmente) ritrovati a conclusione della procedura cominciata ieri, si limiterebbero in maniera molto drastica i numeri di quella che da tutti era stata definita come la grande fuga dalla città. Alla scadenza dello scorso 31 maggio erano arrivati 70.294 questionari, molti dei quali, il 39,36 per cento, compilati via internet. Gli altri erano stati restituiti ai centri comunali distribuiti sul territorio (21,51 per cento), ai rilevatori incaricati (10,70 per cento), all'ufficio postale (28,43 per cento). Cagliari, insieme ai comuni di Firenze, Livorno, Messina, Perugia, Prato, Reggio Emilia, Treviso e Trieste ha effettuato in maniera autonoma il caricamento dei dati in modo da poter diffondere e usare in anticipo i risultati.
Statistiche – aveva sottolineato l'assessore Piras durante la presentazione delle cifre provvisorie – importanti per le scelte strategiche degli amministratori.
Uno dei numeri che aveva fatto più riflettere, oltre a quello della grande fuga, era stato quello delle case sfitte: oltre cinquemila.
Una situazione, quella delle case che risultano disabitate, che, se sbloccata, potrebbe frenare o quantomeno rallentare l'esodo lontano dalla città. L'ultima tabella sulle tariffe Imu approvata dal Comune conferma la linea dura per i proprietari di seconde case che lasciano vuoti gli appartamenti: l'aliquota applicata è quella massima.