Si chiamava Colonia Dux ed era una colonia estiva per i bambini. Sorto sulle ceneri di un centro elioterapico voluto nel 1928 dal governo fascista, l'ex ospedale Marino fu progettato dall'architetto Ubaldo Badas (lo stesso che ha disegnato il Terrapieno), su commissione della Federazione dei Fasci di Cagliari. A edificarlo fu l'impresa edile Pani tra il 1936 e il 1945. Un tempo lungo, giustificato dall'interruzione bellica.
«Per consentire lo svolgimento di attività didattiche e ludiche», ricostruisce Sonia Laconi del Dipartimento di Filologia Classica della Facoltà di Lettere, «già all'inizio del Ventennio si erano approntate delle strutture medico-sanitarie provvisorie amovibili, cui fece seguito la realizzazione di un edificio stabile, tipica espressione dell'architettura razionalistica. La scelta di elevarlo su due piani rispetto alla spiaggia fu fatta per consentire un'ottima ventilazione anche dal basso, l'orientamento a sud-est per offrire minore opposizione al maestrale. Nel '47 fu inaugurato, assegnato al Consorzio antitubercolare e divenne Ospedale Marino.
Una funzione che risultò di lì a poco in contrasto con i progetti di abbellimento della spiaggia. Se era accettabile una colonia marina, fu la riflessione, non può esserlo un ospedale in una zona con una naturale vocazione turistica. Negli anni successivi l'errore fu ripetuto qualche metro più avanti, quando l'ex Golfo degli angeli, albergo dell'Esit, venne trasformato in ospedale. Davanti al mare.
25/11/2008