La polemica. L'amministrazione comunale replica alla proposta del Pd sul mercato
«Altro che 40 milioni, la Regione ci nega 180.000 euro»
È polemica tra Comune e Pd sulla ristrutturazione del mercato di San Benedetto. E con la Regione è guerra di cifre.
La Regione è pronta a stanziare 40 milioni per il rilancio del mercato di San Benedetto ma intanto nega un finanziamento di 180 mila euro per dotare la struttura di carrelli della spesa, pannelli informativi e addobbi floreali. Il paradosso è emerso ieri nel corso della conferenza di presentazione della manifestazione “Due passi in centro” che avrà luogo sabato intorno al mercato. Dopo le polemiche dei giorni scorsi, il sindaco Emlio Floris e l'assessore alle Attività produttive Paolo Carta hanno approfittato dell'occasione per esprimere le loro perplessità. «Ho un sassolino nella scarpa», ha esordito Floris, «la Regione ha reso noto che ci sono 40 milioni disponibili per il mercato, ma l'annuncio è stato fatto senza che esistano capitoli di bilancio inerenti a tale stanziamento. E mi chiedo come mai la Regione non ci abbia informato prima, visto che di recente abbiamo ristrutturato i locali interni del mercato. È evidente, infatti, che se avessimo saputo per tempo dell'esistenza di quei fondi avremmo agito in maniera diversa».
L'ASSESSORE Per Carta l'annuncio del Pd è solo propaganda elettorale. «Non credo che i fondi ci siano, ma tra vedere e non vedere abbiamo presentato richiesta per poterli utilizzare. La cifra va comunque oltre quelle che sono le reali esigenze, per cui una parte verrà utilizzata per sistemare altri mercati, a cominciare da quello di via Quirra». Per ristrutturare le facciate esterne del mercato di San Benedetto è sufficiente uno stanziamento di 1,5 milioni. Con il resto dei fondi la Regione intende realizzare un altro piano da destinare alla vendita diretta. La proposta è considerata però utopistica dai tecnici del Comune. «Una follia architettonica», l'ha definita il direttore del mercato Giovanni Musu, «perché il solaio non reggerebbe. Tra l'altro gli impianti sono sul tetto. Se li togliamo dove li mettiamo? Al massimo si potrebbe realizzare un soppalco, ma sarebbe un errore destinare i nuovi spazi alla vendita diretta: un settore che entrerebbe in concorrenza con quelli già esistenti. Casomai si dovrebbero introdurre nuove tipologie merceologiche come abbigliamento ed elettronica».
I COMMERCIANTI Caustico Sergio Podda, vicepresidente del Centro commerciale naturale San Benedetto. «Abbiamo chiesto alla Regione un finanziamento per acquistare carrelli per i clienti, tendaggi per gli ambulanti, totem informativi a beneficio dei turisti e addobbi floreali. La somma però ci è stata negata. Se la Regione è pronta a spendere 40 milioni com'è che non ha 180 mila euro?». Sulla proposta di modificare il regime gestionale (da pubblico a misto) Carta è possibilista. «L'amministrazione sarebbe entusiasta se solo ci fosse un interessamento da parte dei commercianti, ma non mi risulta che ci sia. In tutti i casi il Pd arriva tardi. Una proposta analoga era stata fatta anni fa dall'amministrazione Delogu. Ma la delibera di Giunta in cui se ne fa cenno è rimasta lettera morta».
PAOLO LOCHE
25/11/2008