Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

In aprile la decisione del giudice civile

Fonte: La Nuova Sardegna
25 novembre 2008

MARTEDÌ, 25 NOVEMBRE 2008

Pagina 1 - Cagliari



Giagoni: «Quell’accordo è nullo perché fondato su informazioni errate»




CAGLIARI. Ma la battaglia Comune-Isgas è soltanto all’inizio: già ad aprile il giudice civile Grazia Bagella dovrebbe pronunciarsi sul ricorso presentato dalla società al giudice ordinario per ottenere il saldo della cifra concordata nella transazione del 31 marzo 2005. Il comune si è costituito con una comparsa di 45 pagine - che prevede anche alcune domande riconvenzionali, specie di controcitazioni - firmata dagli avvocati Antonello Angioni e Carla Curreli in cui si chiede l’annullamento di alcune clausole dell’atto transattivo, quelle che determinano l’indennizzo dovuto alla società concessionaria uscente. L’obbiettivo - come conferma l’assessore ai servizi tecnologici Gianni Giagoni - è arrivare alla revoca della transazione: «Nel 2005, quando la giunta ha firmato la delibera, è stato fatto sulla base di presupposti e di informazioni sbagliate». Sbagliate perchè - è scritto nella comparsa - - a fornirle era stata proprio Isgas e la giunta Floris le ha prese per buone, senza alcun controllo. Se la tesi dei due legali passasse, il contenzioso potrebbe prendere strade diverse. Ma c’è un altro problema: «Isgas era tenuta a garantire il servizio di gestione e di distribuzione dell’aria propanata fino a settembre del 2008 - spiega Giagoni - e con una lettera ci ha informato di non voler proseguire fino al bando pubblico del servizio. Allora abbiamo bandito una gara per nove mesi-un anno e Isgas ha ricorso al Tar, chiedendo la sospensiva dell’atto. Il Tar non ha sospeso e ha annunciato la decisione sul merito, il Consiglio di Stato ha respinto la nuova istanza di sospensiva di Isgas confermando la scelta del Tar Sardegna». Che dovrebbe arrivare di qui a qualche settimana. Nel frattempo Isgas - che nel ricorso al Tar ha negato di voler sospendere il servizio - va avanti e il Comune ha pubblicato sulla gazzetta dell’Unione Europea un avviso per manifestazioni di interesse, che precede il bando europeo per la copertura del servizio nei prossimi dodici anni. Qui però il contenzioso con Isgas potrebbe condizionare l’esito della gara, sempre per via di quei 37 milioni da pagare. Un regio decreto del 1925 stabilisce che il concessionario entrante debba farsi carico dei costi sostenuti dal concessionario uscente. In assenza di un privato pronto a rilevare la gestione del servizio, Isgas si è rivolto al Comune: o paga chi entra o paghi tu. Quindi se il Comune non dovesse pagare - sempre che la prossima sentenza del giudice civile lo obblighi - a metter mano al portafogli dovrebbe essere la società vincitrice della gara. Ma chi subentrerebbe nella gestione di un servizio che costa già in partenza 37 milioni di euro? Ecco perchè, posta con chiarezza questa domanda, l’avvocato Angioni punta a ottenere dal giudice l’annullamento delle clausole che riguardano l’indennizzo, fondando la sua istanza sulle norme che regolano la concorrenza a livello europeo. Ma c’è dell’altro: l’incredibile transazione del 2005 obbliga il comune, in caso di gara pubblica deserta, a confermare la concessione a Isgas per altri trent’anni. Per l’avvocato Angioni non è possibile: le norme stabiliscono un tetto di dodici. Ma questo spiega perchè Isgas punta con forza a mentenere alto l’indennizzo: se resta in piedi l’obbligo di pagare, nessuno parteciperà alla gara d’appalto europea. Lo scontro Comune-Isgas è ormai su tutti i fronti giudiziari, penale, civile e amministrativo. Ma è soprattutto dall’esito delle decisioni del giudice Bagella e del Tar che dipende la stabilità delle casse comunali e la possibilità di dare alla città un gestore del gas che garantisca il servizio a condizioni di mercato. (m.l)