Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Protesta dei consiglieri, «non contiamo più niente»

Fonte: La Nuova Sardegna
25 novembre 2008

MARTEDÌ, 25 NOVEMBRE 2008

Pagina 2 - Cagliari



Comune, cresce il malessere nella maggioranza «Mancano gli obiettivi strategici per la città»



Prima l’immobilismo ora altra bordata Il sindaco convoca in tutta fretta una riunione per placare gli animi

ROBERTO PARACCHINI

CAGLIARI. Ieri mattina la tensione nel palazzo comunale di via Roma si toccava con mano. Il sindaco Emilio Floris non ha gradito l’accusa di immobilismo che un gruppo di consiglieri di maggioranza gli ha rivolto. E per oggi ha convocato una riunione di tutti i componenti dei gruppi che appoggiano l’esecutivo. Che da mesi vi sia fronda da parte di diversi esponenti dei partiti minori è cosa nota. Ma ora la protesta è presente anche in Forza Italia.
E così il sindaco, seppure in colloqui privati, ha parlato di dimissioni. Poi ha parlato di lungaggini burocratiche, soprattutto alla Regione. Allora i toni si sono smorzati, seppure la sostanza della protesta (il fatto che le decisioni del Consiglio non vengono prese nella considerazione dovuta) è rimasta.
Nel primo documento si denunciava il fatto che «la città di Cagliari sta vivendo da oltre un anno un vero e proprio deficit di amministrazione». L’avevano firmato i consiglieri del centrodestra Stefano Schirru (Forza Italia), Raffaele Bistrussu (Riformatori), Efisio Pireddu (capo gruppo Udc), Ettore Businco (Udc) e Aurelio Lai (Cagliari con Emilio Floris). L’accusa centrale delle rimostranze era che «mozioni e ordini del giorno approvati dal Consiglio, spesso all’unanimità e con l’apprezzamento (solo a parole) di questo o quell’assessore e dello stesso sindaco, ammuffiscono negli armadi dell’ufficio di presidenza senza mai essere presi in considerazione».
Ieri, però e dopo le rimostranze del primo cittadino, gli stessi consiglieri firmatari hanno diramato un altro comunicato in cui si legge che hanno preso «atto con soddisfazione della volontà espressa dal sindaco a nome di tutta la Giunta di voler portare a termine gli impegni presi e degli ostacoli che le burocrazie comunali e regionali stanno interponendo alla loro realizzazione». Gli «impegni presi» riguardano sia la questione-stadio, che la riqualificazione abitiva di Sant’Elia e le questioni della casa legate a San Lorenzo, solo per citarne alcuni. Sullo stadio, in particolare, i consiglieri attendono «fiduciosi una immediata presa di posizione del Comune, così come verso la Regione, che da qualche tempo rema contro i progetti di recupero e riqualificazione della città».
Nello stesso tempo, però, se da un lato nel comunicato i consiglieri sottolineano la «buona volontà del sindaco», a cui viene «rinnovata la nostra piena fiducia»; dall’altro viene ribadita la richiesta, fatta «con forza», di «rispetto verso i deliberati del consiglio comunale e più osservanza dei ruoli di ciascuno». Poi l’accusa viene spostata verso i dirigenti. Un modo indiretto, va detto, per tirare nuovamente in ballo il sindaco. La dirigenza indicata come «troppo spesso rampante e obnubilata da smanie di progatonismo politico» ha infatti un nome e un cognome (anche se non detto) fin troppo chiaro: Ada Lai. Funzionario considerato di indubbia competenza e molto vicino al primo cittadino, ma inviso a molti consiglieri del centrodestra (e del centrosinistra) sia per la sua attività politico-culturale (ha fondato il movimento A.Cagliari), sia perchè si fa spesso il suo nome come possibile candidata alla carica di sindaaco nelle prossime comunali.
Oggi il chiarimento con la maggioranza: il sindaco, si è detto, non ha gradito, a metà della scorsa settimana era stato bacchettato anche in un altro comunicato (firmato da Alessandro Serra, capo gruppo di An; Ugo Storelli, capo gruppo di Forza Italia; Massimiliano Tavolacci, Udc; Claudio Tumatis, Lavoro e quartieri; e Alessio Mereu, Riformatori) per non non aver tenuto conto dell’ordine del giorno votato dal consiglio sullo stadio. Nella decisione, presa a maggioranza dall’assemblea municipale poco prima delle vacanze estive, si chiedeva al sindaco di portare avanti, e risolverla entro fine settembre, la trattativa col presidente del Cagliari calcio Massimo Cellino per la realizzazione della nuova struttura sportiva.
Al di là del caso-stadio, però, l’opposizione interna alla maggioranza esiste ed è forte, segno di un disagio diffuso. Tanto che nel documento di ieri si dice pue che «è opportuno che entro la fine dell’anno vengano concordati degli obiettivi strategici che trasmettano ai cagliaritani il senso di un’amministrazione volenterosa ed efficiente». Come dire: oggi non lo è più.