Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Niente dimissioni, Floris resta in sella

Fonte: L'Unione Sarda
27 novembre 2008

Comune. Dopo aver ottenuto il sostegno della coalizione e della Giunta il sindaco non dà seguito alla minaccia di martedì

«Avanti tutti insieme». Rimane l'incognita-candidatura

Floris: «Deve prevalere il senso di responsabilità. Ora so di avere accanto una maggioranza coesa e il sostegno della Giunta».
«Le dimissioni sono rientrate». Alle 19, prima di entrare in aula e non durante il dibattito consiliare, il sindaco annuncia ai cronisti che resterà al suo posto. E ci resterà sino alla fine della consiliatura, a meno che Berlusconi non decida di candidarlo alla presidenza della Regione. Se accadrà «saprò di avere accanto una maggioranza coesa e il sostegno della Giunta». Quale Giunta, poi è un altro discorso, visto che se resterà al Comune è altamente probabile un rimpasto dell'esecutivo con la sostituzione degli assessori meno allineati.
Sono stati proprio i suoi assessori - dopo la maggioranza, che martedì pomeriggio aveva ribadito «la massima e incondizionata fiducia nella persona del sindaco» ed aveva annunciato un «rinnovato vigore» nel portare avanti il programma - a ribadirgli il sostegno. «Tutti hanno capito che il responsabile della paralisi progettuale non sono io ma la Regione. Ed è verso quella direzione che dobbiamo remare, tutti insieme. Perché», ha detto, «per portare avanti le rivendicazioni non basta un sostegno generico ma serve una coalizione vera che si opponga ai diktat, ai dinieghi e all'invadenza della Regione sulle competenze del Comune».
Prima di sciogliere le riserve sulle dimissioni, Floris ha voluto riunire anche la Giunta come aveva fatto il giorno prima con i 26 consiglieri di maggioranza, per sapere se ci fossero problemi e, se sì, discuterne. Una riunione straordinaria ed esclusivamente politica durante la quale non ne sarebbero emersi. La (ri) fiducia «è arrivata all'unanimità».
Con gli assessori, come aveva fatto con i consiglieri, il sindaco ha discusso delle iniziative bloccate ed ha portato le prove che lo scagionano. «Prendiamo l'Accordo di programma di Sant'Elia. Loro sanno quanto tengo al quartiere e conoscono i progetti che abbiamo fatto. Mi dicono che siamo stati noi a non rispettare quell'accordo, ma è falso. Era un'intesa generica, con un progetto generico solo sul Betile e, per il resto, uno studio sulla destinazione del resto del quartiere che prevedeva molte opzioni. Quando firmammo l'accordo dissi a Soru: portatemi i progetti e su quelli ragioneremo. Dissero che lo avrebbero fatto in tempi rapidissimi, non me ne hanno portato uno. Mi spiegate come fa un sindaco e come fa un'amministrazione a rilasciare concessioni sul nulla? Di contro, gli unici progetti veri, conclusi, finanziati e pronti a partire, sono i nostri. Quello del porticciolo dei pescatori è bloccato da anni alla Regione senza alcuna ragione, ed è un progetto che darebbe lavoro. Questi sono i fatti, il resto è pura strumentalizzazione politica».
A chi gli fa notare che Soru faceva lo stesso ragionamento («aspetto il Comune») risponde: «È il Comune che deve autorizzare progetti sul suo territorio. Questa è la legge non una mia fantasia. Io e gli uffici del Comune siamo disponibili a discutere di tutto giorno e notte, purché si tratti di progetti». Idem per Tuvixeddu: «Siamo forti di un Accordo, ma eravamo disponibili a trattare tre anni fa. Non lo hanno fatto, ci sono stati i ricorsi e danni incalcolabili. Se ci avessero dato retta, ora avremmo un palco di 23 ettari. Invece ora si cercano soluzioni che noi proponemmo allora». Due questioni paradigmatiche, dice Floris, «di come la Regione renda difficile il governo della città».
FABIO MANCA

27/11/2008