Nozze d'oro. Ieri la seconda edizione della manifestazione organizzata dal Comune al Teatro Lirico
La festa dedicata alle coppie più longeve: «Travolti dalla passione»
Cinquant'anni di matrimonio e non sentirli. La città ha voluto festeggiare le nozze d'oro di 420 coppie.
Al bando pantofole e serate in poltrona davanti al televisore, insieme ai ricordi nostalgici di un amore che fu. C'è un presente da vivere e la fiamma di un amore vero da alimentare ancora, giorno dopo giorno, a maggior ragione quando i capelli sono diventati bianchi già da un pezzo. «Noi siamo sempre più innamorati, andiamo a ballare, a cercare funghi, e non solo. Facciamo l'amore, sempre. E la nostra passione non conosce tramonto. A casa nostra albeggia». Carlo Fenu, 78 anni, e Maria Rosaria Balbini, 72 anni, tra gli invitati della grande festa per le nozze d'oro delle coppie cagliaritane organizzata al Teatro Lirico dall'assessorato alle Politiche sociali, in collaborazione con la Scuola civica, che ha curato la parte artistica, sono una coppia da fare invidia. La metafora del giorno che non muore si riferisce ai loro cinquant'anni d'amore, vissuti nella cattiva ma soprattutto nella buona sorte. Di questa vogliono parlare, anche con un pizzico di malizia. Uno dei nostri ricordi più belli? «La volta in cui la passione è esplosa all'interno di un ascensore, dal primo al quinto piano». Non è certo casuale l'ordine dei piani: il loro è «un amore sempre in salita, che non si affievolisce ma cresce».
Lui, oltre che ultravitale, è un romanticone d'altri tempi. «La chiamo sempre la mia principessa. E come potrei fare altrimenti: è rimasta bellissima come il giorno del nostro matrimonio, quando era vestita proprio da principessa». Non si limita a descrivere il giorno delle nozze, Carlo Fenu, ma chiede alla moglie di estrarre dalla borsa la prova inconfutabile della sua bellezza, le foto del matrimonio. Mentre lei continua a rovistare per cercare la partecipazione di nozze, che ha portato con sé, il marito prende in mano le foto, ne avvicina una alle labbra e bacia la moglie di mezzo secolo fa. Ai giovani dei nostri tempi ha tanto da insegnare: «Bisogna essere onesti, in amore, e rispettare le donne».
LA SERATA Di coppie d'oro, al Lirico, ce n'erano altre 419. Tutte invitate dagli operatori geriatrici e assistenti sociali dell'assessorato comunale, che hanno lavorato due mesi all'organizzazione dell'evento. A fare gli onori di casa è lo stesso assessore alle Politiche sociali Anselmo Piras, insieme alla dirigente Ada Lai, che ricorda l'importanza «del rapporto umano con gli anziani, che devono sentirsi protagonisti della città». Il colpo d'occhio, dal palco, è sorprendente. Lo dice soddisfatto il sindaco Emilio Floris, quando sale per i saluti: «È un vero piacere vedere una platea così affollata». Soddisfatto Maurizio Porcelli, ideatore della giornata, quest'anno alla sua seconda edizione. «Si parla spesso degli anziani ma non sempre alle parole corrispondono fatti concreti. Ebbene, questa è un'iniziativa tangibile».
L'IMPREVISTO Qualcosa, comunque, non è andata come previsto, almeno per quanto riguarda la colonna sonora della serata. A chiudere lo spettacolo, presentato dalla giornalista Egidiangela Sechi, sarebbe dovuto essere Edoardo Vianello, per un amarcord degno di questo nome al cento per cento. Ma è rimasto bloccato all'aeroporto di Fiumicino per via del maltempo. Un po' di delusione in sala, che però non ha minimamente intaccato il clima festoso. E pazienza per “Una rotonda sul mare” e “Abbronzatissima”, che in molti avrebbero voluto ascoltare. A non guastare l'atmosfera da revival, poi, ha contribuito la proiezione di filmati inediti e fotografie d'epoca della Cagliari del 1958, dal Poetto al quartiere di Castello.
AMARCORD Proprio nel centro storico amavano passeggiare cinquant'anni fa, così come fanno oggi, Raffaele Galasso, 72 anni, e Lucia Galici, 64, la coppia più giovane, che ha ricevuto una targa, insieme alla pergamena consegnata a tutti i partecipanti. «Andiamo a passeggio tutti i giorni». Del resto, è proprio durante una passeggiata al Bastione che si sono conosciuti. «C'è stato uno scambio di sguardi reciproco», racconta Lucia, «abbiamo approfondito la conoscenza e ci siamo innamorati. Io ero orfana di padre e dopo tre mesi ci siamo sposati. Avevo 14 anni. Oggi, abbiamo quattro figli». Non vogliono sentire parlare di crisi, né del cuore tantomeno del portafogli: «L'abbiamo conosciuta, quella vera. Ora stiamo bene e non possiamo dimenticarci degli anni in cui andavamo ad acquistare due etti di pasta e 50 lire di olio».
Raccontano dei loro momenti di crisi di coppia Gennaro Aldorisio, 75 anni, e Giuseppa Rocca, due anni in meno. «Lui era gelosissimo, ma allo stesso tempo un po' birbantello». Nel senso che non c'era volta in cui non si voltasse al passare di una bella ragazza? Non proprio, faceva di peggio. Ci scherza su, Giuseppa, almeno ora, a distanza di tanti anni: «Lavoravamo per la stessa azienda nel settore del commercio di calzature. Lui stava nella struttura all'ingrosso, in via dei Pisani, io nel negozio, in via Garibaldi. Faceva il galletto con le colleghe. Non l'ho mai colto sul fatto ma qualcosa mi è stata riferita». Il marito non annuisce ma nemmeno nega. Non si tira certo indietro, però, all'invito di un bacio. C'è da festeggiare una doppia ricorrenza, oltretutto, visto che sono presenti alla festa anche i consuoceri, Luigi Contu, 76 anni, e Bonaria Sardu, 72. «Nostra figlia è sposata con loro figlio». Tante famiglie e il traguardo d'oro già raggiunto o ancora da inseguire. Magari prendendo spunto dagli esempi positivi di chi la metà di mezzo secolo l'ha già raggiunta, anche se facendo i conti con una realtà lontana anni luce da quella dell'olio in vendita a 50 lire.
MARIANGELA LAMPIS
29/11/2008