Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Phillips, il ’900 per immagini

Fonte: La Nuova Sardegna
1 dicembre 2008

SABATO, 29 NOVEMBRE 2008

Pagina 36 - Cultura e Spettacoli



Inaugurata all’Exmà di Cagliari l’antologica dedicata al fotoreporter



Centocinquanta scatti in bianco e nero descrivono i fatti salienti del secolo scorso, dalla guerra al bel mondo. Chiude il 31 gennaio

ANDREA MASSIDDA

CAGLIARI. Due studenti inglesi camminano per le strade di Londra con in testa un cilindro. E gli spettatori degli “Scottish games”, le olimpiadi scozzesi, assistono allo spettacolo comodamente seduti su delle grandi sdraio. Scene di vita quotidiana in una Gran Bretagna ancora ignara del suo prossimo destino. L’obiettivo di uno dei più grandi fotoreporter del Novecento, firma prestigiosa di “Life”, ritrae le scene con stile equilibrato, tuttavia i visi dei protagonisti tradiscono un’inquietudine: siamo nel 1937 e sul cielo dell’Europa sta per abbattersi un’altra tempesta. Più devastante della prima, come si vedrà nelle altre immagini dello stesso fotografo. Autore degli scatti è il britannico John Phillips, classe 1914, cui sino al 31 gennaio l’assessorato alla Cultura del Comune di Cagliari, in collaborazione con la Fondazione Allinari, dedica la mostra “Guerra e Pace”, inaugurata ieri pomeriggio al centro culturale Exma’ dall’assessore Giorgio Pellegrini e dalla storica della fotografia Emanuela Sesti.
Phillips racconta meravigliosamente la metà del “secolo breve” partendo dalle danzatrici del “Ballet russe de Monaco” in scena a Covent Garden per arrivare a un reportage sui protagonisti del grande cinema italiano. In mezzo, come si sa, la tragedia della Seconda Guerra Mondiale, che i curatori della mostra, Charles-Henri Favrod e Andrea Cairone, introducono lentamente attraverso una geniale successione delle fotografie. Così, accanto a un pranzo al ristorante “Chez Pascal” di Marsiglia o ad alcuni giovani bagnanti della riviera francese, appare l’immagine di una donna viennese che vende le immagini di Hitler e pian piano quelle del Ghetto di Varsavia. Phillips, però, non si sofferma sui campi di battaglia o di sterminio e non insiste neanche sui grandi protagonisti della Storia. Certo, ci sono Stalin, Roosvelt e Churchill alla conferenza di Teheran, c’è anche Golda Meir e c’è Tito nel sua grotta, ma l’attenzione del fotografo è più sulla gente comune. Come quel venditore di scarpe che nel’44 a Eboli riposa all’ombra di una parete su cui sta scritto “pace”. Un’intera sezione zione è riservata ad Antoine de Sant’Exupéry, il celebre scrittore-aviatore, che - come racconta nel catalogo della mostra il direttore della Nuova Sardegna Stefano Del Re - soggiornò per tre mesi nella base alleata di Fertilia.