Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

L’ambulatorio dei senza casa parla sardo

Fonte: La Nuova Sardegna
19 settembre 2013

 
Bilancio del servizio di strada di Asl 8 e Comune. Il manager Simeone: «È stato un esperimento, ora va istituzionalizzato»

 


di Stefano Ambu w

CAGLIARI Grand hotel piazza Matteotti. Ma ci sono “posti letto” anche in piazza del Carmine e sotto i portici di via Roma. Le uniche stelle sono quelle che si vedono, se non ci sono nuvole, alzando gli occhi al cielo. È il regno scoperto, assistito e spesso anche rifocillato negli ultimi sei mesi, ogni mercoledì sera, dai due mezzi di Asl e Comune per l'iniziativa denominata “ambulatori in strada”. Visite mediche, prescrizioni di farmaci o la prenotazione di un appuntamento per il giorno dopo al presidio di viale Trieste per i circa 420 homeless che rimangono in strada quando il resto della città va a dormire. Molti stranieri, certo, ma quasi il cinquanta per cento è fatto di “pernottamenti” italiani. Anzi sardi: cagliaritani nuovi e vecchi poveri. Ma anche non residenti, ragazzi, ma soprattutto uomini di mezza etá e anziani che arrivano dalla provincia. E che nessuno forse cerca più. Gli accessi- questi i numeri illustrati ieri mattina nella sede della Asl dalla responsabile del servizio promozione della salute Silvana Tillocca- sono stati 374 nel giro nel test dei primi sei mesi. «Quando siamo partiti- ha spiegato il direttore generale Emilio Simeone- pensavamo che sarebbe stato un servizio utile in particolare per gli stranieri. Ma ci siamo resi conto che c'erano anche tanti sardi in situazione di disagio. Un esperimento che sta dando risultati e che continuerà. Anzi, vogliamo anche istituzionalizzarlo e migliorarlo». Gli italiani che hanno usufruito del presidio medico e di assistenza sono stati 181, il 48 per cento del totale. Poi gli extracomunitari, 145, in prevalenza di nazionalità nigeriana. Il resto degli utenti proviene da Paesi dell'Unione europea. Un servizio di assistenza e aiuto, ma anche di conoscenza del disagio sociale. «Per noi- ha detto il viceprefetto Carolina Bellantoni- è un importante punto di osservazione». Obiettivo prevenzione: il monitoraggio ha consentito di individuare e tenere sotto controllo- è stato spiegato durante la presentazione delle statistiche- patologie emergenti o ri-emergenti come scabbia, Hiv, Lue e Tvc. Altri problemi: diabete, dipendenze, disagio mentale. Un progetto, quello degli ambulatori di strada, partito da lontano: dall'istituzione dell'ambulatorio Stp, stranieri temporaneamente presenti, in viale Trieste. Dal 2005 le statistiche parlano di 18mila visite. Sempre in crescita: erano 2012 nel 2010, ma gli ultimi dati del 2013 parlano già di 3266 interventi. Le nazionalità: la maggior parte delle donne è originaria della Romania, tra gli uomini la fetta più grande dell'utenza arriva dal Senegal. Tra i servizi offerti c'è anche il Cossi, il centro di orientamento ai servizi sanitari per gli immigrati in via Romagna, padiglione D.