Un mix fantasioso
Come un dj fantasioso, Boris Eifman spezzetta, miscela musiche scritte da altri per creare un effetto espressivo funzionale alla sua “Red Giselle”. Musiche di autori famosi, icone del balletto classico, a partire da Adolphe Adam, autore della “Giselle” cavallo di battaglia di tante étoile come Olga Spessivtseva, la protagonista di questo balletto noir, che finirà prigioniera dei fantasmi della mente. Chi cerca le melodie conosciute tra le note di “Red Giselle” resta disorientato dalle interferenze tra brani registrati e le musiche eseguite dall'Orchestra del Lirico di Cagliari diretta da David Levi. C'è la musica di Cajkovskij con il Manfred, la Tempesta, la Serenata per archi. C'è Bizet e la sua Arlesiana a rappresentare l'opera parigina. Ma poi si intromettono i suoni della base registrata per portare i ritmi del charleston, i virtuosismi del concerto per viola, in una parola la musica di Alfred Schnittke, compositore “dissidente”, morto nel 1998. Volendo, questo alternarsi di base registrata ed esecuzione dal vivo potrebbe anche essere un effetto voluto, ma chi ne ricercasse una motivazione artistica resterebbe deluso. È un problema pratico: le partiture di Schnittke sono difficili da reperire nel guazzabuglio post-sovietico, così l'Orchestra deve dare voce alla musica del passato.
Il passaggio stilistico tra le due parti musicali non potrebbe essere più marcato. Eppure è questa discrasia a restituire il senso stesso di “Red Giselle”, e del dramma di Olga Spessivtseva divisa tra gli ideali estetici del balletto classico e le tensioni che la spingono alla follia ed emergono nella musica cupa, inquietante di Schnittke, affidata a impasti timbrici di grande suggestione. Non è facile restituire dal vivo un discorso musicale così frammentato e che si intuisce nato per essere proposto solo come base registrata. È merito della direzione di Levi riuscire a gestire con coerenza questo doppio livello, per costruire un balletto che racconta di un altro balletto, con un'interpretazione attenta che trova forza nella espressività potente, legata a robusti volumi di suono.
Greca Piras