Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

I paperoni vivono in città

Fonte: L'Unione Sarda
16 dicembre 2013


I guadagni più alti si registrano nei capoluoghi e nei centri costieri ma i 20mila euro annui si superano solo grazie al settore pubblico
Lo Stato è la vera mamma dei sardi. Senza gli stipendi della Pubblica amministrazione, i redditi dei lavoratori isolani sarebbero ben al di sotto dei 20mila euro pro capite. A tracciare l'identikit dei contribuenti sardi sono i dati del Dipartimento delle Finanze sulle dichiarazioni dei redditi del 2012 (riferite all'anno d'imposta 2011) elaborati dal Centro studi L'Unione Sarda.
L'INDAGINE Di certo, la popolazione conta. Nei comuni con più di 50 mila abitanti (Cagliari, Sassari, Quartu Sant'Elena e Olbia) si dichiarano quasi 9 mila euro in più (in un anno) rispetto ai comuni con meno di 500 residenti (25.280 i primi e 16.611 i secondi). Oltre alla numerosità conta essere o meno un comune costiero: nei 71 comuni che si affacciano sul mare il reddito ammonta a 22.788 euro, 3.700 euro in più rispetto alla media dei centri interni (19.108). Considerando tutta l'Isola, spiega l'indagine, il reddito imponibile per le addizionali regionali e comunali Irpef è stato, nel 2011, di 21.107 euro: l'11% in più rispetto al 2006, in cui i contribuenti avevano dichiarato mediamente 18.155 euro. Nella maggior parte dei comuni c'è un'alta percentuale di contribuenti che dichiara meno di 20mila euro annui. In 56, oltre la metà non arriva a 20mila e si tratta di importi al lordo delle imposte, che corrispondono a un massimo di 1.200 euro mensili.
I PIÙ POVERI Se si considera il reddito medio per contribuente, sono ben 329 i comuni nei quali questo valore non raggiunge i 20mila euro lordi annui. Tra di loro ci sono 9 comuni in cui l'importo dichiarato nel 2011 non arriva neanche a 15mila euro (meno di mille al mese): Erula, Onanì, Loculi, Armungia, Sennariolo, Alà dei Sardi, Semestene, Triei e Ortueri.
I PIÙ RICCHI I contribuenti “benestanti” risiedono invece a Cagliari con 28.309 euro dichiarati in media nel 2012 per l'anno prima. Seguono, distaccati di quattromila euro, gli oristanesi con 24.576 euro, i sassaresi (24.479) e i selargini (24.071). I residenti di Capoterra (con i loro 23.798 euro di media) superano i nuoresi (23.705) e i quartesi (23.053). Singolare che tra i primi dieci centri più ricchi non ci sia Olbia, che si piazza soltanto intorno alla 30ª posizione.
PICCOLI MA RICCHI Ci sono poi sei comuni nei quali il reddito medio dichiarato un anno fa superava i 22mila euro senza arrivare ai 23mila: Carloforte, Villa San Pietro, Alghero, Sarroch, Elmas e Bultei. Quest'ultimo conta appena 474 contribuenti su mille residenti.
LE DIMENSIONI Come detto le dimensioni comunali influenzano il reddito. Tuttavia, la relazione non è spiegata dal numero di residenti, ma dalle caratteristiche dei comuni più grandi. I capoluoghi di provincia sono, ad esempio, i più popolati (fa eccezione Quartu Sant'Elena) e in questi comuni si concentra il maggior numero di dipendenti della Pubblica amministrazione.
IL POSTO PUBBLICO «È provata, anche se non è l'unica determinante», spiega Lucia Schirru, ricercatrice del Centro studi L'Unione Sarda, «una certa relazione tra la numerosità dei dipendenti pubblici presenti nel comune e l'importo del reddito medio. In altre parole, nei comuni in cui l'incidenza del pubblico è più alta cresce il reddito medio. A Cagliari, dove questa incidenza arriva al 17% il reddito medio è il più alto. A Erula, che ha il reddito medio più basso la percentuale di dipendenti pubblici è appena dell'1%».
Seppure non risulta tra i comuni più ricchi, Lanusei ha comunque un discreto reddito medio per contribuente (20.295 euro) e un'elevata percentuale di dipendenti pubblici: il 15% della popolazione. Sono in totale 829 persone (censimento 2011), il 40% in più del 2001. «È possibile», conclude Schirru, «che in questo caso abbia inciso l'essere diventato capoluogo di provincia».
Lanfranco Olivieri