Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

. Cagliari, auditorium “Nuova scena”, la vita e la morte nelle miniere

Fonte: L'Unione Sarda
23 ottobre 2014

TEATRO

 

D ava da vivere, la miniera, ma solo a patto che le fosse riconosciuto il potere di dare anche la morte a chi lavorava in fondo ai pozzi. I fantasmi delle vittime abitano ancora il pozzo di Montevecchio e le case del villaggio, nel romanzo che Rosalba Mariani scrisse nel 2011. Proprio a quel “Miniere” l'autore cagliaritano Giuseppe Curreli, regista e attore della compagnia teatrale cagliaritana “Nuova scena”, ha tratto “La miniera dentro, ovvero una favola del Novecento”, che debutta nel fine settimana all'Auditorium comunale in piazzetta Dettori a Cagliari. Sabato e domenica alle 20.30 le rappresentazioni per il pubblico, domenica alle 17 per gli anziani seguiti dall'assessorato alle Politiche sociali.
Quattordici attori per quasi il doppio dei ruoli. Curreli ha volutamente utilizzato gli stessi interpreti in vesti diverse: i visitatori della miniera al giorno d'oggi, i minatori e le donne cernitrici di due secoli fa. Basato su una ricerca bibliografica scrupolosa, il testo teatrale ricostruisce la vita e la morte in miniera: in particolare, il grave incidente nel 1871, quando undici donne e bambine morirono nel crollo di una baracca. E, non a caso, “La miniera dentro” guarda a quel mondo con occhi femminili: madri, mogli e bambine costrette a svolgere un lavoro mai riconosciuto, massacrante e mal pagato, che in troppi casi le ha uccise. Curreli focalizza l'attenzione «sul ruolo che le donne ebbero dentro e fuori le miniere, nelle lotte di rivendicazione, di solidarietà e di progresso civile».
Ne viene fuori una rappresentazione teatrale assai credibile, mai greve ma a tratti spietata, che si apre con la visita nel pozzo di Montevecchio di un gruppo di turisti. È l'occasione per ricostruire nascita e tramonto della miniera e la vita di alcuni personaggi: in particolare quella del medico (d'altronde, Giuseppe Curreli è un medico) e di sua figlia.
Sacrificio personale, nessuna retribuzione, voglia di contribuire alla lotta contro l'oblio della Sardegna che fu r della sua storia, anche con l'iniziale minuscola. Questo anima la compagnia “Nuova scena”, che ha rappresentato diverse opere di Curreli, tutte dedicate all'Isola.
Luigi Almiento