Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il Bastione e i suoi segreti

Fonte: L'Unione Sarda
12 gennaio 2015

LA CITTÀ NASCOSTA.

Riscoperti durante un restauro la cannoniera e una rete di cunicoli

Nuovi lavori consentiranno la riapertura della Passeggiata


Offre molto alla vista ma è tanto quel che le sue mura nascondono. Il Bastione di Saint Remy - dal nome del primo viceré sabaudo, il barone Filippo-Guglielmo Pallavicini, edificato alla fine dell'Ottocento collegando i bastioni meridionali della Zecca, di Santa Caterina e dello Sperone per unire il Castello ai quartieri di Villanova e Marina - è tra le immagini simbolo della città. Rimane maggiormente impressa nel ricordo dei turisti e non sono pochi quelli che chiedono di poter visitare gli ambienti affiorati durante i lavori di restauro delle parti più antiche. Nel corso degli interventi - fonte di recenti polemiche in Consiglio comunale per la mancata riapertura della Passeggiata coperta, chiusa da anni per una serie di infiltrazioni d'acqua - sono state “scoperte” sezioni sull'antemurale di Castello e nelle vicinanze della Porta dei due Leoni. Sono riaffiorate anche la cannoniera e una fitta rete di cunicoli di origine militare (risalenti al XV e XVI secolo). Un altro piccolo ambiente, frazionato in soppalchi, è stato trovato nelle vicinanze delle antiche mura spagnole del Castello. Altri lavori stanno per iniziare (2,8 milioni di euro per un anno di interventi) con l'obiettivo di riaprire la Passeggiata ma anche di realizzare due ascensori, ripavimentare gli spazi esterni e recuperare il torrino e la facciata del lato dell'ex vivaio comunale.
GLI USI Nel corso degli anni successivi alla sua costruzione, la Passeggiata coperta del Bastione ha avuto vari impieghi: come infermeria nel corso della prima guerra mondiale, aule delle scuole complementari, sede del Festival Primavera Cagliaritana e area, nel 1936, della Mostra permanente dell'Autarchia. È stata anche rifugio di sfollati che subirono la distruzione delle proprie case durante il bombardamento. Dopo la ricostruzione (nel 1943 il Bastione fu danneggiato dalle bombe) la Passeggiata ha ospitato diversi Uffici del ministero del Tesoro e nel 1949 è stata sede della prima edizione della Fiera campionaria della Sardegna. Alla fine degli anni Ottanta un altro importante intervento di restauro ha portato all'apertura al pubblico ma, salvo sporadiche manifestazioni, il locale - che si sviluppa sul lato lungo viale Regina Elena con vasti ambienti di stile classicheggiante e colonne di ordine corinzio, chiusi da arcate con infissi sistemati nel 1985 - rimane a lungo inaccessibile.
La Passeggiata coperta è soltanto una parte del Bastione realizzato tra il 1896 e il 1902, secondo un'idea progettuale dell'architetto Gaetano Cima, dagli ingegneri del Comune Fulgenzio Setti e Giuseppe Costa. Le parti principali sono quelle percorse dai frequentatori che accedono al Castello dalla piazza Costituzione, a cominciare dallo scalone a doppia rampa di 170 gradini che si riuniscono nel pianerottolo-ingresso della Passeggiata.
LA VISTA Altre due rampe circolari, sotto un grande arco di trionfo che domina la costruzione, portano alla Terrazza Umberto I, da dove i visitatori hanno modo di godere di un panorama unico sulla città, sul mare, su Monte Urpinu, sul Poetto e sui centri dell'hinterland. Due rampe sulla Terrazza consentono di raggiungere il Bastione di Santa Caterina, dove si affaccia la scuola elementare e fino al 1800 sorgeva il vecchio convento delle domenicane, distrutto da un incendio. Il luogo è ricco di suggestioni. Si ritiene che proprio nel convento fu ideata la congiura contro il viceré spagnolo Camarassa, assassinato nel 1668. La testa mozza del marchese di Cea - considerato tra i responsabili del delitto - per diciassette anni fu esposta dentro una gabbia all'esterno della Torre dell'Elefante, monito contro futuri gesti insurrezionali dei Sardi.
Pietro Picciau