Rassegna Stampa

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La strana "questua" degli extracomunitari al mercato di San Benedetto

Fonte: web Castedduonline.it
16 gennaio 2015


Sono sempre di più i ragazzi di colore che chiedono l'elemosina dentro il mercato di San Benedetto: vera o finta disperazione? Esiste una regia del fenomeno?


Autore: Jacopo Norfo il 16/01/2015 02:53


La strana "questua" degli extracomunitari al mercato di San Benedetto
C’è il riflesso esatto della disperazione. Ci sono le lacrime negli occhi. Non capisci se sia tristezza finta o la maschera di un attore. Ma non puoi non restare colpito da quei ragazzi di colore che ti chiedono l’elemosina in mezzo alla calca: lì, nel cuore del mercato di San Benedetto. Non fuori, dentro il mercato. Ti colpisce il fatto che a farlo siano i giovanissimi, mentre tanti altri extracomunitari sono fuori, nella giungla dei parcheggi, a indicare come vigili urbani un metro quadro di asfalto in cambio  di qualche altra moneta. In fondo non ci sarebbe molta differenza, tra quelli dentro e quelli fuori. Ma ti chiedi se qualcuno li abbia “mandati”. Se dietro questa strategia della “questua” ci sia una regia più o meno occulta.

Stop al razzismo: non servono i Salvini di turno a dire le solite frasi, tipo “basta coi parcheggiatori abusivi”, “se ne tornino a casa loro”, “non hanno voglia di lavorare”, ecc. Sfatiamo il luogo comune che bisogna pensare ai cagliaritani e non agli extracomunitari.Ti porgono la mano infreddoliti, avvolta in un guanto nero. Ti sfiorano, rischi di non accorgertene. Ti pregano. Cercano di commuoverti. Quasi si mimetizzano nel popolo colorato del vivace mercato di San Benedetto. Poi spuntano da un angolo: “Una moneta, devo mangiare”…ti sussurrano. Qualcuno è più invadente e si mette persino in fila con te al box, e ti dice sfrontatamente “anche io devo mangiare, aiutami”.   Però anche questo sarebbe un fenomeno del quale i Servizi Sociali del Comune dovrebbero occuparsi. Non esistono stranieri di serie A e di serie B, poveri bianchi e poveri di colore. Vogliamo capire: questi ragazzi giovanissimi che chiedono l’elemosina dentro il mercato, chi sono, perché lo fanno? Sono gli stessi ai quali lo Stato paga le sigarette, o sono disperati davvero? Vivono magari in 8 dentro gli appartamenti di Villanova, ma esiste qualche forma di controllo della povertà sommersa? Non facciamo finta di niente, come quando chiudiamo distrattamente il vetro ai semafori.