Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Finanziaria e riforme, i dubbi dei sindaci

Fonte: La Nuova Sardegna
19 gennaio 2015

L’Anci chiede alla giunta di confrontarsi sulle opere pubbliche. Imu agricola, il 21 la decisione del Tar


di Alfredo Franchini

CAGLIARI I sindaci della Sardegna non intendono diventare il capro espiatorio della crisi che ha colpito il sistema pubblico e sono decisi a dare battaglia. Lunedì ad Abbasanta ci sarà l’assemblea generale che dovrà stabilire la strategia da tenere su quattro temi: 1) l’Imu agricola; 2) la legge Finanziaria della Regione; 3) la riforma degli Enti locali; 4) il definanziamento delle opere pubbliche. Argomenti uniti da un filo rosso, le ricadute sui servizi per i cittadini, che sono stati esaminati ieri in una conferenza dei rappresentanti del coordinamento delle associazioni degli enti locali. Piersandro Scano e Umberto Oppus, rispettivamente presidente e direttore dell’Anci, hanno avvertito che sulla Finanziaria, il coordinamento non si sarebbe limitato a chiedere più risorse per i Comuni ma sarebbe entrato nel merito della manovra perché i Comuni hanno una funzione di rappresentanza generale. Finanziaria. Il giudizio sulla manovra predisposta dalla giunta Pigliaru è critico ma la posizione è negoziale: «Sul giudizio pesa lo stato dei rapporti tra la giunta e il sistema degli enti locali», afferma Piersandro Scano, «il definanziamento delle opere pubbliche è stato deciso senza un confronto e senza il parere del Cal. E’ un vulnus e dovrà esserci un chiarimento». Nessuno sconto né al governo Renzi, né alla giunta Pigliaru, ma non per tatticismi politici, dice il presidente dell’Anci: «Sono stato eletto all’unanimità da sindaci di destra e di sinistra, così come è avvenuto nelle altre organizzazioni: abbiamo il dovere di difendere Comuni e cittadini». Stabilità. Che il governo Renzi sia contestato dai comuni, lo dimostrano il ricorso per l’Imu agricola ma anche la controversia sulla legge di stabilità: ai Comuni era stato promesso che nel 2015 sarebbero stati tenuti fuori dal Patto di stabilità e invece un comma della legge ha previsto «la deroga» solo per i debiti commerciali. Peccato che la maggior parte dei piccoli comuni non abbia quel problema. Vertenza entrate. Scano e Oppus vanno al cuore della Finanziaria sulla questione delle entrate: «Quella vertenza deve ripartire e dev’essere rilanciata. Non siamo soddisfatti, non lo è il Consiglio regionale e nemmeno la giunta. Si deve fare una battaglia così come è stato fatto altre volte. Ritirare i i ricorsi? E’ uno sbaglio»! Infrastrutture. Tutti d’accordo sulle politiche keynesiane che, in questo caso, coincidono con la decisione di contrarre un mutuo da 600 milioni. «In momenti di crisi è giusto indebitarsi per rilanciare gli investimenti», dice Scano, «ma sulle finalità c’è molto da discutere». L’Anci riconosce, infatti, che buona parte delle risorse (454 milioni) sia concentrato su pochi obiettivi ma vuole confrontarsi sul resto. Qualche esempio: «La manutenzione degli edifici di culto va bene ma dev’essere fatta con altri strumenti; alcune opere settoriali possono non essere strategiche così come l’ampliamento dei cimiteri si deve fare senza ricorrere ai mutui». Contabilità. Per Scano e Oppus, un’intero capitolo della Finanziaria, (il capo quinto), dev’essere stralciato e discusso in modo approfondito. Riguarda, ad esempio, il rapporto tra contabilità e sistema burocratico. Dubbi sul ruolo di Area, ex Iacp: «Davvero pensiamo che possa diventare centrale nella progettazione regionale»? chiede Scano. Imu agricola. La partita dell’Imu agricola sarà decisa mercoledì dal Tar del Lazio ma per prevenire eventuali problemi giuridici di rappresentanza, ieri sono stati presentati 200 ricorsi dei singoli Comuni: «Invece di procedere con un solo cavallo», dice Scano, «abbiamo messo in campo altri 200 cavalli in modo che uno vinca la corsa». Riforma. Il nuovo assetto della Regione è la madre di tutte le riforme. La giunta ha recepito molte richieste degli enti locali ma ci sono alcuni punti che l’Anci chiede di ridiscutere come i parametri delle Unioni dei comuni.