Contrapposizioni e giudizi contrastanti tra ambientalisti e operatori culturali
«Ogni anno alle tribune di legno dell'Anfiteatro veniva fatto un regolare certificato di collaudo da uno dei massimi esperti del settore. Chi dice che la struttura era pericolante dice il falso». Massimo Palmas, il presidente di Sardegna Concerti che per anni è stato il padrone di casa in via Sant'Ignazio, difende la legnaia e attacca la strada intrapresa dalla Giunta Zedda.
IL PRESIDENTE «Nel 2011, quando è stata chiusa la struttura, andavano fatte scelte ponderate ma se in quattro anni sono state smontate pochissime cose vuol dire che non c'è stata posta la giusta attenzione», spiega Palmas. «L'impianto sarebbe potuto rimanere efficiente fino ad ora, studiando nel frattempo come smontarlo».
LE DIFFICOLTÀ La situazione non è semplice, come conferma Stefano Deliperi del Gruppo d'intervento giuridico: «Smontare la parte rimanente costa molto ed è un intervento difficile e delicato, serve molta attenzione per la rimozione delle parti che hanno perforato il calcare». Secondo Massimo Palmas, la realtà è ben diversa: «Anche nelle foto pubblicate da L'Unione Sarda si vede che il plinto è poggiato sulla pietra di cava, dove l'anfiteatro non c'è più». Ma Deliperi non è d'accordo: «Mi fido di quello che dicono gli archeologi esperti del settore, non degli organizzatori di eventi artistici».
LE CONSEGUENZE Danni o non danni, gli spettacoli all'Anfiteatro non si fanno più e non ci sono certezze sulla riapertura. «Quando è stato chiuso lo dicevo: ci vorranno anni per riportarlo allo splendore che merita», commenta Roby Massa, che con la sua Spettacoli&Musica ha portato diversi big tra le gradinate romane. «In Italia era secondo solo all'Arena di Verona». Massa non si sbilancia sulle condizioni dell'anfiteatro sotto la legnaia, è preoccupato per i tempi. «Non so se sia rovinato perché non sono un tecnico, ma deve essere recuperato in fretta, non è ancora stato smantellato tutto, poi ci vorrà la gara col solito rischio di ricorsi. Conosco bene la macchina burocratica e temo che ci vorrà molto, ma mi auguro di essere smentito».
Per il presidente di Legambinete, Vincenzo Tiana, «il percorso in atto è obbligato. Mi auguro un'accelerata per lo smantellamento definitivo e per il nuovo progetto che andrebbe discusso con la città per definire la sistemazione futura e il possibile impiego». Il presidente insiste per la valorizzazione dell'Anfiteatro: «Deve essere sfruttato il percorso che lo collega a Villa Tigellio e Tuvixeddu, ma anche a quello che parte dal colle di Buoncammino e arriva ai giardini dell'ospedale civile».
Marcello Zasso