Sarà accorpata dalla Regione ai plessi Santa Caterina, Satta/Spano-De Amicis e Alfieri
Manno-Cima-Conservatorio “vittima” del dimensionamento
Soppressa, cancellata. Dal prossimo anno la scuola Manno-Cima-Conservatorio non esisterà più. La scure, ribattezzata accorpamento, ne ha decretato la morte per colpa di un numero insufficiente di alunni. Quei 900 studenti iscritti indicati come tetto massimo per non finire nella tritura di una politica economica che guarda drasticamente al risparmio.
IL FUTURO Questione di mesi. Così almeno ha stabilito il piano di ridimensionamento scolastico regionale che detta anche le regole sulla cosiddetta “verticalizzazione della scuola dell'obbligo”, ovvero l'accorpamento in un solo circolo didattico, l'Istituto comprensivo, di una o più scuole dell'infanzia, delle primarie e delle secondarie.
Stando alla delibera regionale del 6 febbraio, il plesso Cima passerà all'Istituto comprensivo santa Caterina, il plesso Manno all'istituto comprensivo Satta/Spano-De Amicis e il plesso Conservatorio alla scuola secondaria di primo grado, Alfieri.
IL DOCUMENTO «È paradossale e sconfortante l'operato della Regione sulla razionalizzazione della rete scolastica della Sardegna. Noi genitori e operatori scolastici della scuola Manno-Cima-Conservatorio ci sentiamo ancora una volta beffati. Dopo aver vinto il ricorso contro la delibera del 2013 che decretava lo smembramento della nostra scuola, ci eravamo illusi che l'interessamento mostrato dal presidente Pigliaru in campagna elettorale, rispetto alla salvaguardia delle scuole storiche di Cagliari, potesse essere una garanzia. Invece ora si ritorna alla situazione di neanche due anni fa: la scuola è stata soppressa». La richiesta dei genitori di tenere uniti i tre plessi della nostra scuola, pur verticalizzandola, non è stata accolta.
I DUBBI «Osservando la pianta della città e il futuro assetto scolastico, sembra lampante la volontà di non voler turbare la pace di alcune scuole evidentemente intoccabili, per le quali probabilmente sono stati osservati “altri criteri”, non espressi sulle linee guida del piano di dimensionamento scolastico», denunciano le famiglie degli studenti del Manno-Cima-Conservatorio. «Tra questi criteri è evidente quello del “rimpinguamento” numerico delle scuole cosiddette d'élite, a costo della sparizione di altre che in centro storico rivestono un ruolo di presidio del territorio e di stimolo culturale ed educativo per i quartieri in cui si trovano».
I genitori contestano anche la tempistica con cui la Regione ha deciso il piano di dimensionamento. «Deliberato - scrivono in un documento durissima - con assoluto dispregio e noncuranza delle esigenze organizzative, in un periodo assai delicato nella vita di tante famiglie e delle stesse scuole, quello delle nuove iscrizioni». Iscrizioni che scadono proprio questa mattina. Così allievi delle seconde e terze classi rischiano di perdere i loro insegnanti a causa delle operazioni di ridefinizione degli organici del personale docente. «Chi ha scelto una determinata scuola - ricordano i genitori - perché desidera che il proprio figlio possa usufruire di una certa offerta formativa, rischia che questa non gli sarà garantita». Problema delicato. Con l'assorbimento delle tre scuole i docenti potrebbero non riavere le classi nelle quali insegnavano, e questo perché bisogna tener conto delle graduatorie interne degli insegnanti di ogni scuola che sono, di fatto, differenti. Un handicap che andrà a discapito della continuità didattica per gli allievi.
L'INTERVENTO Intanto sulla vicenda è intervenuto anche il consigliere regionale di Fratelli d'Italia e vicepresidente della commissione Paolo Truzzu. «La decisione di smembrare il complesso scolastico della scuola Manno-Cima-Conservatorio è assurdo e contraddice una recente sentenza del Tar e le stesse linee guida sul tema presentate dal Governatore».
A. Pi.