Rassegna Stampa

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Cagliari, chiude anche il Cafè Saint Remy ai piedi del Bastione

Fonte: web Castedduonline.it
11 marzo 2015

 

 

Fotografia dell'ultima crisi del commercio a Cagliari nel servizio di Alessandro Congia

 

Autore: Redazione Casteddu Online il 11/03/2015 03:21

 

 

 

Cagliari, tra le trincee dei lavori in corso e la crisi che decima il commercio nei quartieri. Chiude anche il Cafè San Remy, ma c’è anche chi tiene chiuso per malattia. Ormai è un dato di fatto, la crisi economica colpisce sempre di più anche gli storici negozi del’hinterland, tra costi d’affitto salati, spese sempre più elevate e minor volume di affari costringono in tanti a chiudere. Eccezion fatta in questo caso, quando ad abbassare le serrande è un bar, l’omonimo Cafè San Remy (“ribattezzato”, dopo il recente cambio di gestione, come The Privilege,), situato ai piedi del Bastione di Piazza Costituzione a Cagliari. Da diversi giorni infatti, la sala esterna del gazebo è desolatamente vuota, con sedie e tavolini accatastati alle pareti e serrande sia al mattino che alla sera desolatamente abbassate. A confermarlo, anche i titolari del box edicola accanto alla caffetteria, i quali facendo spallucce, non vedono i dipendenti e i gestori da giorni. Una caduta in verticale purtroppo per tanti commercianti delle vie del centro: nello scorrere l’elenco dei locali sfitti o con i cartelli “Vendesi”, tra il calvario dei lavori in corso di Via Garibaldi da un lato e zona via Sassari – Largo Carlo Felice dall’altro capo della città, anche situazioni inedite: fa infatti riflettere il cartello di un negozio di articoli da regalo al civico 46 di via Abba (a fianco di “model Kit Planet” modellismo), poco distante dalla Via Garibaldi, che recita testualmente: “Chiuso per Malattia”. Insolita a dir poco la motivazione di tener chiuso l’esercizio, se non altro ad un orario di vendita (intorno alle 18.30 di un casuale martedì 10 Marzo), ma la decisione di non poter aprire potrebbe dipendere dalla necessità di avere un unico commesso (sfortunatamente in malattia) che si è dovuto assentare forzatamente. Non destano alcun tipo di stupore invece, le numerose bancarelle di pakistani o senegalesi sotto i portici di Via Roma: tra le storiche gioiellerie (Candido Operti, ad esempio) o negozi di abbigliamento e bar, commercianti e dipendenti non possono fare che un cenno di sorriso e ripetere le solite frasi: Ormai è sempre così, ci siamo abituati, c’è chi paga le tasse e chi no. Pazienza, tiriamo avanti finchè possiamo. Foto-notizia del giornalista Alessandro Congia