Il Comune: pannelli trasparenti per scongiurare cadute accidentali e suicidi
Parola d'ordine, all'assessorato ai Lavori pubblici: non è una misura antisuicidi e non impedirà di godersi il panorama. Il Comune metterà dei pannelli trasparenti di plexiglass sui parapetti del Bastione per ragioni di sicurezza: «I parapetti - ragiona Luisa Anna Marras, assessore ai Lavori pubblici - sono molto bassi e a essi si poggiano delle sedute che ne riducono ulteriormente l'altezza. Ci sono dei rischi».
La misura è prevista nel capitolato d'appalto della gara da tre milioni di euro che mira principalmente a risolvere l'annoso problema delle infiltrazioni nella Passeggiata coperta. Attorno a questo obiettivo ce ne sono altri: per esempo un nuovo ascensore tra viale Regina Elena e la Passeggiata e la valorizzazione dell'ipogeo punico-romano del Bastione Santa Caterina, un gioiello finora nascosto della città che verrà reso accessibile. Ma anche «la sopraelevazione dei parapetti di tutto il monumento con un sistema di elementi in policarbonato trasparente che non interferirà con il panorama godibile dalle terrazze».
I rischi che l'amministrazione ha in mente sono essenzialmente quelli delle cadute accidentali, assicura Luisa Anna Marras: «Basta un bimbo che giocando sale sulle sedute perché si crei una situazione di pericolo». Il pensiero va alla scuola Santa Caterina, sull'omonimo bastione. «E quante volte si vedono dei ragazzi seduti direttamente sul parapetto? L'altezza è insufficiente. Io, personalmente, non riesco ad avvicinarmici».
E i suicidi? «È un tema estremo che rientra all'interno di quello più generale della sicurezza». Eppure negli anni scorsi il problema di installare una barriera (anni fa si era pensato a delle reti) si era posto proprio per impedire a chi voleva togliersi la vita di buttarsi di sotto, e lo stesso assessore due mesi e mezzo fa aveva dichiarato a questo giornale che per il Bastione era allo studio «un sistema di sicurezza per evitare i suicidi».
Ogni volta che si è toccato l'argomento, si è sollevato l'ostacolo dell'integrità del monumento. Il plexiglass sembra ora la soluzione ideale: «L'abbiamo già sperimentata nella scalinata interna di Palazzo Bacaredda - ricorda la Marras - perché la ringhiera di ferro che c'è è bellissima ma tra una sbarra e l'altra la testa di un bambino può passare. All'inizio ero preoccupatissima, quando abbiamo installato i pannelli mi sono ricreduta: non li noti. Sui dettagli e le modalità di installazione è in corso un attento confronto con la Soprintendenza ai beni culturali. Faremo dei sopralluoghi».
Marco Noce