Ansa News
Nei Centri storici, nella zona urbanistica A, l'incremento volumetrico del 20%, fino ad un massimo di 70 metri cubi, è consentito solo per quegli edifici che non sono tipici o storici e non in contrasto con i caratteri architettonici e tipologici del contesto e se è stato approvato un Piano particolareggiato adeguato al Piano paesaggistico regionale (Ppr). Un'ulteriore verifica su questo punto verrà fatta dalla Regione. Lo prevede l'emendamento della Giunta all'articolo 19 della Legge casa, in discussione in Consiglio, che viene completamente riscritto.
Nelle zone Residenziali e di Espansione edilizia (B e C) si potranno realizzare opere per un massimo del 20% (fino a 70 metro cubi in termini assoluti) nei comuni, inclusi quelli costieri, che non hanno adeguato il Piano urbanistico comunale (Puc) al Ppr, cioè la maggior parte dei comuni della Sardegna, compreso Cagliari che però ha già siglato il protocollo con la Regione. Si potrà arrivare, invece, ad un massimo del 30% (fino a 90 emtro cubi) nei 12 comuni che hanno adeguato il Puc al Ppr (solo cinque quelli costieri al 100%, cioè Arborea, Magomadas, Nurachi, Posada e Siniscola) e nei comuni non costieri. Per queste tre fattispecie è previsto un ulteriore incremento del 3% se l'intervento comprende opere di efficientamento energetico, di realizzazione di tetti verdi e giardini verticali o per interventi di riutilizzo delle acqua meteoriche e delle acque reflue. Inoltre, non cumulabile con gli incrementi previsti nelle zone A, B e C, potranmno essere realizzati spazi destinati ad abitazione principale dei disabili per un massimo di 120 metri cubi.
Nelle zone a destinazione Industriale e artigianale (D) si potranno incrementare i capannoni e altre strutture strettamente connesse con l'attività produttiva (non quindi abitazioni o parti commerciali) per un massimo del 25% del volume esistente.
Nella stessa zona D, ma a destinazione commerciale, l'incremento possibile viene limitato al 20% per un massimo di 400 metri cubi.
Stop ampliamento alberghi 300 metri dal mare. Per le strutture ricettive, così come previsto nell'emendamento della Giunta all'articolo 19, l'istanza di ampliamento viene accompagnata da un piano di sviluppo che descrive gli effetti sulla destagionalizzazione dei flussi turistici e sull'incremento dell'attrattività e delle potenzialità della struttura.
Inoltre nel piano d'impresa dovranno rientrare anche la ricaduta occupazionale dell'intervento in relazione all'aumento dei posti di lavoro o maggiore impiego dei lavoratori esistenti.
Tutti gli ampliamenti dovranno essere specificati da un atto successivo della Giunta (entro 60 giorni dall'entrata in vigore della legge) che dovrà emanare, in una delibera proposta dall'assessore del Turismo, gli indirizzi applicativi, anche in relazione al loro "adeguato inserimento nel paesaggio", e "le metodologie di redazione e valutazione del piano di impresa".
Fino all'approvazione di queste linee di indirizzo, gli interventi di ampliamenti negli alberghi e nella altre strutture ricettive non potranno essere realizzati.
Edificabilità in agro. La Giunta regionale presenterà tra pochi mesi, si parla di 60 giorni, la nuova legge urbanistica per riuscire ad approvarla in Consiglio entro la fine del 2015, anche se nella Legge casa è previsto un termine ultimo del 30 giugno 2016. E' quanto emerso nel vertice di maggioranza svoltosi nel primo pomeriggio e che è servito a chiarire alcuni punti ancora oggetto di fibrillazioni all'interno del centrosinistra.
Secondo quanto appreso, in particolare, si sarebbe trovato l'intesa per seguire una linea prudenziale sull'edificabilità nell'agro, che per ora resta possibile con un minimo di tre ettari di estensione per i soli conduttori agricoli, come norma di tutela. Ulteriori modifiche potranno essere valutate con la legge urbanistica. Confermato anche lo stop alle lottizzazioni dormienti dal 2006, ante piano paesaggistico regionale e le modifiche all'articolo 19 sugli incrementi volumetrici negli edifici esistenti.
Nel frattempo prosegue lentamente nell'Aula del Consiglio regionale l'esame della Legge casa per la quale sono stati presentati 512 emendamenti. L'opposizione, che ha fortemente criticato il testo del provvedimento, sta intervenendo a raffica sull'articolo 1 e sui relativi emendamenti, compiendo di fatto un ostruzionismo che sta rallentando i lavori, anche se gli interventi entrano nel merito delle questioni. La Legge potrebbe essere approvata non prima della metà della settimana prossima.