Per molte associazioni di consumatori il problema è solo rimandato
Ma come sono nati i conguagli regolatori Abbanoa? Il primo atto viene fatto risalire all’ex Autorità regionale d’ambito. Che ha “quantificato”, ma non “deciso”, la possibilità dei recuperi: 106 milioni di euro per le 700mila utenze dell’isola. Abbanoa, che di milioni ne aveva richiesto 232, si è dovuta accontentare e dai mesi scorsi ha “disposto” l’invio delle bollette bis, tenendo presente quell’importo massimo totale. Così in queste ultime settimane l’arrivo a casa delle nuove fatturazioni - in aggiunta alla cauzione sollecitata in precedenza e alle bollette ordinarie - è stato pesantemente contestato. In campo sono scese numerose associazioni di consumatori, singoli avvocati e giuristi, la Chiesa, commercianti e imprenditori. La società che gestisce il servizio idrico nell’isola si è sempre giustificata sostenendo che procedure analoghe sono in atto ovunque in Italia. Tanto che l’Authority ha disciplinato sistema e metodi di riscossione con norme alle quali la stessa Abbanoa ha scelto di attenersi scrupolosamente. Ma l’Autorità nazionale per l’acqua e il gas, con una nota ad hoc pubblicata sul suo sito istituzionale, ha preso le distanze. E puntualizzato un aspetto importante: dato che la scelta dei conguagli non è sua, a tutti i gestori italiani è vietato, pena sanzioni, di richiamare la delibera n. 643 del 2013 della stessa Authority sull'«approvazione del metodo tariffario idrico». Quell'atto è invece citato nelle fatturazioni bis di Abbanoa. Ma la società dice di averlo fatto per ricollegarsi ai criteri generali e quantificare così le partite pregresse. Ora il rinvio dei pagamenti probabilmente rimanda la soluzione del problema sul piano sostanziale. Da una parte, la Spa partecipata pubblica ribadisce la legittimità del suo operato. Dall’altra, resta unito il fronte della rivolta. E chi contesta i versamenti continua a sostenere che le bollette bis non andranno mai saldate. Perché, ribadiscono in tanti, «gli utenti sono stati messi di fronte a un atto di forza arbitrario e retroattivo, teso solamente a far sanare ai sardi i disallineamenti passivi di Abbanoa». (pgp)