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Ancora tensione al Teatro Lirico di Cagliari: i sindacati chiedono la testa della sovrintendente Angela Spocci. L'invito a dimettersi arriva da un documento firmato da Slc-Cgil, Uilcom-Uil, Fials-Cisal, Libersind-Conf, Snater Css: "In caso contrario - avvertono - essendo già in essere lo stato di agitazione, saranno prese in considerazione tutte le azioni ritenute necessarie affinché tale proposito si realizzi".
Le sigle sindacali protestano per quanto accaduto ieri in Teatro. Pomo della discordia la convocazione di un incontro con i lavoratori fissato per la mattinata. Ma poi annullato. "Qual è stato il senso di questa convocazione? - si chiedono i sindacati - Un sovrintendente coscienzioso e responsabile non invita i lavoratori ad un incontro per fornire 'comunicazioni urgenti' e poi, poco prima del suo inizio, lo annulla: tutto questo non può e non deve accadere in un'azienda seria e competitiva".
Sos alle istituzioni. "Corre l'obbligo - spiegano i sindacati - di far presente a presidente, ai consiglieri di indirizzo e al presidente della Regione Sardegna che questa Fondazione è un'azienda che, gestendo denaro pubblico, esige un manager adeguato: così non è più possibile andare avanti salvo che l'obiettivo non sia quello della liquidazione coatta".
Cisl. Appello al Consiglio di indirizzo del Lirico di Cagliari per garantire il futuro del Teatro. E alla sovrintendente Angela Spocci per le ultime emergenze. Lo firma la Fistel Cisl sollecitando "immediatamente l'informativa sull'erogazione delle retribuzioni e la documentazione necessaria alla corretta analisi della situazione di cassa ed economica".
"Si continua a seguire un percorso improvvisato e privo di trasparenza e di confronto - denuncia il sindacato - non si individua nessuna strategia di rilancio e nessuna progettualità". E ancora: " Il Parco della musica 'dorme' e tutte le idee legate alla formazione o comunque all'utilizzo dei nuovi laboratori e del teatrino non sono pervenute".
C'è poi la questione economica. "Non si individuano strategie di risoluzione della situazione debitoria e patrimoniale - sottolinea ancora la Fistel - non si conoscono iniziative legate all'art bonus, ovvero lo sgravio del 60% per chi investe in cultura".
La polemica in Consiglio comunale. Un'altra richiesta di dimissioni per la sovrintendente del Teatro Lirico Angela Spocci. Questa volta arriva dal vicepresidente del Consiglio comunale di Cagliari, Paolo Casu. Ed è estesa anche al presidente della Fondazione, il sindaco Massimo Zedda: "Affidi quel ruolo a un assessore", dice.
Depositata in mattinata una interrogazione urgente. "Sino ad oggi - dichiara Casu - ho preferito tenere un profilo basso e prudenziale, ma dopo quasi quattro anni dall'insediamento del sindaco Zedda ai vertici dello stesso Ente e alla luce della disastrosa gestione che continua a succedersi con il valzer dei dirigenti e dei funzionari, non si può di certo ignorare ne tanto meno assecondare la realtà drammatica in cui giorno dopo giorno il Teatro di Cagliari è stato portato".
La soluzione? "Credo che un atto di coraggio del sindaco Zedda e della nuova sovrintendente Spocci, ossia le loro dimissioni - spiega - sortirebbero l'effetto di rilancio del Teatro, da anni atteso e perennemente rinviato". E poi una domanda: "Perché durante la visita della presidente della Camera dei deputati non è stato affrontato il tema del Lirico?".
Frateli d'Italia. "Zedda mandi a casa la sovrintendente del Lirico di Cagliari". È il messaggio con il quale Paolo Truzzu, consigliere regionale di Fratelli d'Italia-An, si associa all'invito rivolto dai sindacati ad Angela Spocci di lasciare al più presto la poltrona numero uno del Teatro.
"La gestione è fallimentare sotto ogni punto di vista - attacca Truzzu- una sequela di scelte sbagliate e illogiche hanno portato a un passo dal baratro quella che in poco tempo era diventata una delle più prestigiose istituzioni culturali dell'isola". Un invito diretto anche al sindaco-presidente della Fondazione. "Zedda non abbia sulla coscienza anche il fallimento del Lirico e si faccia finalmente da parte, consentendo al Cdi di compiere scelte in autonomia - auspica l'esponente dell'opposizione - Per le vicende passate Zedda non è evidentemente sereno nei suoi interventi sul Teatro, mentre proprio la serenità nella gestione di un momento difficile dell'Ente è fondamentale per la salvezza e il futuro di un bene che appartiene non solo alla città di Cagliari, ma all'intera Sardegna".