COMUNE. Tutti d'accordo: «Basta con le manovre perdenti delle segreterie, scelgano i cagliaritani»
Un sindaco di Sel a capo di una coalizione di centrosinistra, dopo aver governato ininterrottamente per quasi vent'anni con Mariano Delogu ed Emilio Floris, è una ferita difficile da rimarginare per il centrodestra. I suoi consiglieri (quasi tutti) vogliono tornare all'antico: significa che vogliono rovesciare nuovamente la situazione alle elezioni dell'anno prossimo. Su come farlo le idee sono chiarissime, la soluzione obbligata: il candidato sindaco lo scegliamo voi. Nel senso che chi vuole candidarsi e riesce a raccogliere abbastanza firme concorre, e poi i cagliaritani stabiliranno quale persona potrà rappresentare la coalizione nella corsa alla poltrona che si tenta di strappare a un secondo mandato di Massimo Zedda, se sarà il candidato sindaco del centrosinistra.
TUTTI COMPATTI «Primarie del centrodestra», hanno reclamato ieri - durante una conferenza stampa convocata appositamente al Search, nel sottopiano del Municipio in via Roma - Giuseppe Farris, Paolo Casu, Maurizio Porcelli e Stefano Schirru (Forza Italia), Alessio Mereu (Fratelli d'Italia), Anselmo Piras e Aurelio Lai (Nuovo centro destra), Gennaro Fuoco (Noi con Salvini, adesione recentissima) e Antonello Floris (Centro giovani). «Siamo nove consiglieri, possiamo ben dire che chi rappresenta il centrodestra al Comune è qui: a questo punto, i nostri partiti non possono ignorarci», sintetizza Farris, capogruppo di Fi. «Siamo uomini liberi o schiavi? E cosa sono i cagliaritani?», rilancia il vicepresidente del Consiglio, Frau. Non che Piras la pensi diversamente: «La crisi dei partiti ha allontanato la gente dal voto, le primarie la riavvicineranno perché saranno i cagliaritani a scegliere, non le segreterie dei partiti con manovre che passano ben al di sopra delle loro teste».
L'ACCORDO Hanno firmato un manifesto per le primarie, come loro stessi lo chiamano, i nove consiglieri comunali del centrodestra. «Poche regole, semplici: candidature aperte a chiunque abbia diritto al voto», sintetizza Farris, «purché raccolga un numero sufficiente di firme per sostenere la sua proposta». Su un punto sono tutti d'accordo: «Mai più una candidatura calata dall'alto come fu quella del riformatore Massimo Fantola, sconfitto da Zedda, che ha consegnato la città in mano al centrosinistra. Non siamo disposti a eseguire gli ordini, particolarmente quelli che potrebbero giungere da Roma».
L'ULTIMATUM La proposta ai singoli partiti di appartenenza dei consiglieri di minoranza - o meglio, il messaggio contenente una proposta che non si può rifiutare se non si vuole dividere la colazione - è stato inviato nel modo più pubblico che esiste, cioè stampa, tv e internet: «Sosterremo solo un candidato sindaco scelto dai cagliaritani, per noi non esistono altre strade». I Riformatori sardi, attraverso la coordinatrice cittadina Noemi Migliavacca e Giorgio Angius, ieri pomeriggio hanno fatto arrivare l'adesione: «Da 15 anni diciamo sì alle primarie, ma solo con chi vuole davvero cambiare la città». Più difficile farsi dire, dai consiglieri del centrodestra, il piano B in caso di rifiuto di Forza Italia e alleati, ma alla fine la risposta arriva: «Ciascuno di noi è stato scelto dagli elettori e ne ha la stima: ci vuole poco a formare ciascuno una propria lista».
Luigi Almiento