BUONCAMMINO. Domani e sabato dalle 10 alle 20 sarà possibile visitare l'edificio sul colle
Il bis sulla riapertura di Buoncammino riserverà due novità: «Domani e domenica ci sarà il sole e le visite saranno meno affrettate». Dopo il successo del 21 e 22 marzo, il Fai (Fondo ambiente italiano) domani e domenica (dalle 10 alle 20) riapre le porte dell'ex istituto penitenziario cagliaritano. Il successo sarà assicurato non solo per motivi legati al clima, ma anche, e soprattutto, per la concomitanza con la festa più importante dell'anno in Sardegna: Sant'Efisio. Maria Antonietta Mongiu, che nel Fai sta mettendo anima e corpo, questa volta ha voluto fare le cose in grande coinvolgendo nell'iniziativa detenuti, scrittori, studenti, artisti, intellettuali, vertici dell'amministrazione penitenziaria e chi in prigione e dietro le sbarre ci sta per lavoro. Una due giorni intensa che, come detto, darà l'opportunità a migliaia di cagliaritani e turisti di scoprire un angolo incantevole e misterioso della città, per un secolo e mezzo inaccessibile.
VITA IN CARCERE Maria Antonietta Mongiu non vuole dimenticare quello che per che per oltre un secolo e mezzo è stato un inferno per migliaia di detenuti e luogo di espiazione delle pene. Che come stabilisce l'articolo 27 della nostra Costituzione, «devono tendere alla rieducazione del condannato». E da questa traccia prende ispirazione lo stand Galeghiotto allestito nell'ex istituto di pena. «Verranno messi in vendita i prodotti delle colonie penali. Miele, formaggio e olio prodotti frutto del lavoro dei reclusi». Il significato non è solo simbolico. «Vogliamo dare prova di come può essere Buoncammino. Domani e domenica - precisa Maria Antonietta Mongiu - il capoluogo sarà stracolmo di turisti. Ecco allora la prova generale di come si può utilizzare uno spazio vissuto di Cagliari. Vogliamo dimostrare come queste fabbriche architettoniche al centro delle città con poco possono davvero offrire molto».
LE NOVITÀ La vera novità, rispetto alle Giornate di primavera di marzo, sarà l'apertura della sezione femminile a tutti. Visita che, il mese scorso, era stata concessa solo ai soci del Fai. I visitatori, una volta superate le due porte del corpo di guardia, la scalinata e il varco della sezione detentiva, entreranno nel braccio destro, per poi avventurarsi nei tre piani dove venivano rinchiuse le donne. Al pian terreno e al primo piano le celle, alcune sistemate in modo da accogliere anche i figli delle detenute. Al secondo piano, altre stanze di detenzione e la cappella dove veniva celebrata la messa. Sempre nel reparto femminile, ma nella zona un tempo utilizzata per l'isolamento delle imputate, le ultime finestre a bocca di lupo.
Andrea Artizzu