Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Un rigoroso cerimoniale che si rinnova nel tempo

Fonte: L'Unione Sarda
4 maggio 2015


Chi sono i personaggi e i figuranti della processione

 


L a processione di Sant'Efisio ha numerosi protagonisti che da secoli compongono la sagra. Protagonisti legati alla fede religiosa, alla tradizione e alla società cagliaritana e della Sardegna che da sempre hanno contraddistinto la lunga sfilata facendone un unicum in Italia ma anche nel mondo. La festa ormai da anni è essenzialmente religiosa ed è disegnata all'insegna della semplicità e della fede che ha come protagonista un'invisibile atmosfera mistica. Questa ogni anno rende la processione particolare in quanto avvolge la statua che sfila, i figuranti e sopratutto le migliaia di spettatori che assistono all'evento che vengono immersi in un impalpabile alone di solennità.
I PERSONAGGI
EFISIO Nacque ad Elia Capitolina (nome imposto da Diocleziano a Gerusalemme), intorno alla metà del III secolo. La madre pagana lo convinse ad arruolarsi nell'esercito romano. Arrivato in Italia ebbe la visione della croce e si convertì al cristianesimo. Inviato in Sardegna per combattere i cristiani si dedicò invece alla diffusione della sua nuova fede e tentò persino di convertire Diocleziano. Fu decapitato il 15 gennaio 303 e in punto di morte chiese a Dio di proteggere Cagliari e i cagliaritani. I sardi gli furono subito devoti tanto che lo invocarono per far cessare l'epidemia di peste scoppiata nell'isola nel 1656 che aveva già causato 10 mila morti. La Municipalità promise solennemente che, se Sant'Efisio avesse esaudito la richiesta, si sarebbero svolti ogni anno dei festeggiamenti in suo onore. La peste cessò e da allora ogni anno, nel mese di maggio (scelto come simbolo della rigenerazione), la statua di Efisio viene portata in processione a Nora, luogo del suo martirio, e poi riportata a Cagliari.
ALTER NOS È il rappresentante dei sindaco che sfila a cavallo e scioglie ogni anno la promessa fatta a Efisio. È scortato da due file di confratelli con indosso l'abito penitenziale. Il suo abbigliamento è quello in uso dell'ottocento con frac, cilindro e marsina, porta anche le insegne della municipalità: la fascia tricolore e il Toson d'oro (medaglione donato nel 1679 dai sovrani spagnoli al Comune di Cagliari).
MAZZIERI Affiancano l'Alter Nos in alta uniforme con il compito di scortarlo. Indossano un'elegante livrea del seicento.
DECANO Rappresenta l'Arcivescovo di Cagliari in carica, monsignor Arrigo Miglio. Segue il carro insieme al presidente dell'Arciconfraternita e al parroco della chiesa di sant'Efisio con la scorta dei sacerdoti.
MILIZIANI . Sono le forze di polizia di un tempo che scortavano il santo per proteggerlo dai frequenti attacchi di banditi. Indossano giubbe rosse e sono armati di fucile e sciabola.
CAVALIERI Sfilano in sella a cavalli ornati con ghirlande e fiocchi multicolori. Partecipano alla processione dal 1886 e oggi caratterizzano la sfilata.
I GRUPPI FOLCLORISTICI Qualificano la processione con i loro costumi variopinti, provengono da tanti comuni della Sardegna: rappresentano la vocazione popolare e l'attaccamento al santo.
TERZO GUARDIANO È il responsabile dell'organizzazione e il rappresentante della manifestazione.
GUARDIANÌA . È la scorta del Terzo Guardiano: ne fanno parte i confratelli (ventitré persone elegantemente vestite) che ne fanno richiesta al Presidente dell'Arcisodalizio. Sono chiamati "Is Dottoris".
COLLATERALI Sono due e si posizionano al lati del cocchio. Sono nominati ogni anno tra i confratelli per custodire il simulacro lungo il percorso da Cagliari a Nora e ritorno. Hanno il compito di far sostare il cocchio durante il suo percorso per ricevere le offerte.
CARRADORI Hanno il doppio compito di addobbare a festa i buoi con fiori e campanelli e di condurre il cocchio dorato la mattina del primo maggio. Sono due: uno per l'andata e uno per il ritorno.
GLI ELEMENTI DELLA PROCESSIONE
COCCHIO DE ORO Cocchio settecentesco di buona fattura trainato da buoi riccamente addobbati, trasporta il Santo nel percorso cittadino che va dalla chiesa di Stampace a Giorgino.
COCCHIO DI CAMPAGNA È la carrozza che sostituisce il "cocchio di città" e trasporta il Santo nella parte più lunga del suo percorso che va da Giorgino, nelle varie tappe e fino a Nora.
TRACCAS Sono gli antichi carri trainati da buoi, in uso una volta nei paesi del Campidano, riccamente addobbati con i frutti dei campi e i prodotti tipici della gastronomia sarda.
SA RAMADURA È il suggestivo tappeto di petali di fiori che le donne cospargono nella via Roma durante la processione e prima del passaggio del cocchio del Santo per onorarlo.
Sergio Atzeni