Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Fuori della scena: l’arte liberata di Silvia Corda e Donatella Pau

Fonte: La Nuova Sardegna
19 giugno 2015

exmà


di Daniela Paba

CAGLIARI Il sentimento dell'arte che attraversa musica e pittura, teatro e scultura è motivo di scoperta della mostra che s'inaugura oggi all'ExMa':"Il sogno di mia madre", protagoniste due artiste affermate della scena sarda, la pianista e compositrice Silvia Corda e Donatella Pau, l'anima femminile della compagnia di marionette e burattini Is Mascareddas, che disegna e realizza personaggi e teatri viaggianti, per la felicità degli spettatori di ogni età. Sciolte dall'habitus delle arti sceniche che le ha fatte conoscere, Silvia Corda e Donatella Pau mettono insieme dipinti e sculture come a liberarsi di un ruolo affermato per scoprire il lato più intimo e libero ed esporlo al pubblico dell'arte. Nei dipinti di Silvia Corda il tema è un interno sghembo semplice, quotidiano. La composizione sceglie il dettaglio descritto secondo un iperrealismo temperato, e quasi annullato, dalla dimensione onirica della luce, scandita di velature che consegnano alle tele ritmo geometrico e cromatico, come se la ricerca indagasse il contrasto tra due ambiti simbolici oppositivi: l'uno estremamente concreto e l'altro assolutamente immateriale. La luce che bagna la scena produce “lievi variazioni atmosferiche, alterazioni cromatiche appena percettibili che segnano l'attesa, il tempo che si dilata, e la sua assenza” scrive il curatore della mostra Marco Peri. Le sculture di Donatella Pau, liberate dal ruolo di personaggi, coniugano la bellezza antica della scultura lignea, con forme femminili allungate di modigliana memoria. Le stoffe non sono più costumi ma segni e colori in relazione con le scanalature dei legni. Al lato della donna c'è un buco e un fantoccino, rosso come un frutto. Il legno dipinto, la posa ieratica, gli occhi chiusi e la bocca dipinta restituiscono una concretezza che si smaterializza in “figure sognanti in perplessità”, per dirla con Gozzano. “Tra le due artiste – scrive ancora Peri - impegnate in ambiti espressivi così distanti l'elemento comune sembra essere la volontà di dare uno spazio al visibile e al non visibile, per indagare il ruolo della memoria, la relazione con il tempo e l’incertezza del divenire”. "Il sogno di mia madre" si potrà visitare fino al 5 luglio, al Centro ExMa' di via San Lucifero, nella Sala della Torretta, tutti i giorni, dalle 9 alle 20, tranne il lunedì.