Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

È notte, il Poetto dorme Dopo il tramonto movida solo nel tratto quartese

Fonte: L'Unione Sarda
22 giugno 2015

Inizio della stagione col freno tirato a causa dei lavori sul lungomare 


La spiaggia si svuota, il cantiere diventa cimitero. Ci si mettono pure i lampioni del parcheggio di Marina Piccola: spenti, quando ancora non sono le dieci di sera. Dopo il tramonto si celebra il funerale del Poetto di Cagliari, in corteo una manciata di ragazzi che portano a spasso il cane e camminano sulla polvere del litorale. Di giorno la ricostruzione, quando si spengono le ruspe il lungomare - va da sè - diventa fantasma. E così, aspettando la rinascita, la vita notturna trasloca a Quartu.
IL DESERTO Giovedì sera, il parcheggio sterrato di Marina Piccola è deserto, le due paninoteche sono chiuse. «Cerchiamo un semplice hamburger, siamo costretti a risalire in auto e spostarci», non ha scelta Alessandra Atzori, a meno che non voglia andare in ristorante. Islam Tazul, venditore ambulante arrivato anni fa dal Bangladesh, dietro i banconi dei braccialetti ha notato il cambiamento: «Lavoro qua da tempo, capisco che la stagione non sia ancora iniziata ma gli anni scorsi, a metà giugno, in giro si vedeva qualche persona in più». Mentre Islam parla, l'illuminazione pubblica fa i capricci: «Ecco, ora siamo anche al buio».
AL CHIOSCO Un po' più avanti si riesce a trovare un chiosco aperto, ma la passeggiata richiama solo due o tre gruppetti di ragazzi. Tra loro Mirko Trastus: «Per carità, c'è il maestrale e capisco che faccia freddino ma qua, a Marina Piccola, pensavamo di trovare più movimento per i giovani. Attendiamo che l'estate entri nel vivo». A questo punto, il programma offre poche alternative: «Ci spostiamo a Quartu». Altro gruppo, media d'età più alta, vai con il tormentone. Stefano Serra: «Meno gente rispetto al solito». Stefano Sarais: «Calo». Meglio cambiare aria.
IL REQUIEM Una tristezza, che sconforto dalla prima fermata in poi, ripetono gli irriducibili, quasi estinti: «Eppure era il ritrovo di cagliaritani e turisti. Se poi tutto il Poetto resta chiuso, la gente non va neppure a Marina Piccola, è normale». Mario Melis racconta il purgatorio del litorale in attesa di redenzione: «Era pieno di vita». Enrico Corrias trasporta il risciò vuoto della Bekaralis: «Lo scorso anno si lavorava bene la sera e un po' la mattina. Ora? Zero».
AL LUNA PARK Si trova un po' di conforto in zona paninoteche di fronte al Lido, dove sta per iniziare la serata: «Almeno qua si balla», Andrea Larosa è in clima pre-disco assieme agli amici. A poca distanza Enzo Steinhaus, al Cavalluccio marino: «Il meteo non aiuta e poi aspettiamo la chiusura dell'anno scolastico. È ovvio, stiamo subendo le ripercussioni dei lavori».
MOVIDA IN TRASFERTA Da Cagliari a Quartu, sembra di passare una frontiera. Viale Lungomare del golfo: la densità media di parcheggi occupati rivela che la vita è qua. Auto in doppia fila, tanta gente. Sono cinque i locali aperti, uno dietro l'altro, le luci accendono il Poetto. Marlin, Sax beach, Frontemare: «Si fugge da Cagliari, tutti a Quartu», Romualdo Vannini è seduto ai tavoli di un locale. Colpo d'occhio: «Notevole. È normale, con gli altri chioschi chiusi». Giuliano Matta, titolare del Frontemare, si gode il momento: «Lo smonta e rimonta degli ultimi tempi ha condizionato ovviamente tutto anche se il litorale quartese era già lanciato. Funziona anche la formula dell'apertura per tutto il giorno, dalla mattina passando per il pranzo, per proseguire con la serata da discoteca. Ha influito il fatto che a Cagliari la movida si sia spenta ma penso che in futuro riusciremo tutti a convivere».
Mariangela Lampis