Per mesi ha scaricato la sua rabbia scrivendo post al veleno su Facebook. Ma ora Maurizio Marongiu ha ritrovato serenità: finalmente, il suo Twist ha cominciato a lavorare. «È frustrante», spiega, «fare i conti con una certa burocrazia che dovrebbe aiutare e che, invece, crea sempre nuovi ostacoli». Un problema per chi lavora sul filo del rasoio. «Perché, da un punto di vista strettamente economico, la scelta di investire tanto non è logica».
Eppure tutti i gestori l'hanno fatto. «In realtà, abbiamo deciso di accettare una scommessa. La riqualificazione del litorale ha, di fatto, trasformato il Poetto nella più grande piazza di Cagliari». E la rabbia degli anni scorsi si è trasformato in ottimismo. «Con tutti i problemi che abbiamo avuto è stato impossibile riuscire ad avere una clientela stabile. Ed è, dunque, diventato impossibile lavorare serenamente». Quella parentesi nera è chiusa. «Adesso - e parlo anche dei miei colleghi - pur preoccupati per un investimento che, di questi tempi, è importante, siamo fiduciosi: con un Poetto così bello possiamo portare i cagliaritani nel litorale per dodici mesi all'anno».
Soltanto un problema, in questo momento. «Alcuni clienti ci hanno raccontato che non sono venuti perché convinti di non trovare parcheggio. Certo, è meglio usare il bus ma chi viene in auto, soprattutto nei giorni feriali, un posto riesce a trovarlo». ( mar.co. )