CASTELLO. Sospesi nel caldo a 25 metri per cinquanta minuti: l'allarme non funzionava
Brutta avventura per sei turisti e un'insegnante cagliaritana
La salita verso piazza Martini era praticamente finita quando l'ascensore di vetro di viale Regina Elena si è bloccato per l'ennesima volta. Per cinquanta lunghissimi minuti sei crocieristi inglesi e una donna cagliaritana sono rimasti sospesi a 25 metri d'altezza, in ostaggio nella prigione di cristallo che, nel frattempo, era diventata rovente. I raggi del sole sui vetri, poco dopo le 13, hanno fatto salire rapidamente la temperatura interna della cabina, sino a rendere l'aria irrespirabile.
«Non funzionava il pulsante d'emergenza», ha raccontato un'insegnante cagliaritana, provata ma finalmente libera (che ha chiesto di non pubblicare il suo nome), «dopo un po' ho telefonato ai Vigili del fuoco. È vero, il caldo era soffocante, ma non ho avuto paura perché c'era chi stava lavorando per liberarci». Restando calma e comunicando in inglese con i crocieristi, l'insegnante è riuscita a evitare che esplodesse il panico dentro l'ascensore. Impossibilitati a comunicare con l'esterno e senza poter dare l'allarme, i turisti inglesi erano preoccupati per un connazionale che soffriva di bassa pressione. Per lui è dovuta intervenire un'ambulanza.
I Vigili del fuoco sono arrivati pochi minuti dopo la chiamata: una squadra ha raggiunto viale Regina Elena ma l'intervento è stato tutt'altro che semplice. La cabina, infatti, era bloccata in prossimità del fine-corsa a decine di metri d'altezza e con le porte automatiche di piazza Martini inchiodate. A quell'ora, erano le 13, il sole picchiava forte: all'ombra c'erano 32 gradi e la prigione di cristallo (senza ventilazione) era completamente esposta ai raggi, tanto che all'interno l'aria era ormai diventata irrespirabile. Una situazione che ha convinto i pompieri a forzare la porta, scardinando uno dei montanti, così da permettere alle persone imprigionate un ricambio d'aria. Solo dopo 50 minuti, con l'arrivo del manutentore, i sei crocieristi e l'insegnante cagliaritana sono stati liberati. Un'ambulanza arrivata da Monserrato ha visitato il turista con problemi di pressione ma, alla fine, non c'è stato bisogno di portarlo in ospedale. Stremata dall'esperienza l'insegnante cagliaritana ha aiutato la comitiva a riprendere la via del porto.
Una tappa, quella cagliaritana, che non scorderanno. «È stato terribile» ha confessato in inglese una vacanziera di mezza età, «all'inizio abbiamo sperato che l'ascensore ripartisse ma il caldo era insopportabile. I pompieri ci hanno restituito l'aria». Chi ha assistito al salvataggio si è detto indignato per i continui guasti dell'ascensore.
Francesco Pinna