I Riformatori: un nuovo “piano Marshall” per salvare le zone interne
CAGLIARI È come se la Sardegna fosse uscita malandata da una nuova grande guerra. Stavolta combattuta contro la crisi che ha messo in ginocchio molti, troppi Comuni. Può essere solo questo il motivo per cui il Centro studi dei Riformatori ha tirato fuori dal cilindro della storia quello che è stato, a suo tempo, il «piano Marshall» per l’Italia. Cioè: i grandi investimenti degli americani in Europa nel dopoguerra. Stavolta, è la sintesi del l’idea dei Riformatori, deve essere la Regione ad attuare un suo «piano Marshall», per evitare che i Comuni della Sardegna centrale scompaiano. «La Giunta – è scritto nello studio firmato dall’ex consigliere regionale Franco Pisano – deve destinare 50 milioni ogni anno solo alle zone interne per frenare il fenomeno dello spopolamento». Come sempre sono i numeri a confermare che la fuga c’è e purtroppo sembra essere inarrestabile: in cinque anni la Sardegna ha incassato un saldo negativo di novemila abitanti. A ribadirlo sono le statistiche ufficiali dell’Istat, impietose anche nel motivare il fenomeno: la nuova devastante emigrazione, 16mila persone soprattutto giovani hanno tagliato i ponti con l’isola, e il calo spaventoso dell’indice di natalità fra i più bassi in Italia. Come se non bastasse – aggiungono i Riformatori – c’è un’altra tragedia demografica: la migrazione dalle zone interne verso i Comuni costieri. «Ormai ha i contorni dell’esodo biblico e con effetti devastanti sull’economia, quello della ciambella». Il buco al centro è proprio quello in cui oggi sono confinati i Comuni delle zone interne. «In queste zone – sottolinea lo studio – l’invecchiamento della popolazione è aumentato del 31 per cento per quanto riguarda gli ultra 65enni, mentre di contro è diminuita di nove punti la residenza di chi ha dai 18 ai 45 anni». Per i Riformatori, «l’incoscienza della classe politica, negli ultimi anni, è stata proprio quella di non aver saputo valutare il danno irreversibile che dall’estinzione dei piccoli Comuni deriverebbe a tutta la Sardegna». È un dramma territoriale, sociale ed economico – scrivono ancora i Riformatori – di cui la Regione deve subito farsi carico: «Serve appunto un piano Marshall in cui quei 50 milioni di euro, trasferiti ogni anno ai piccoli Comuni, non sarebbero altro che la risposta urgente per frenare un processo inesorabile d’impoverimento della Sardegna con lo spopolamento delle zone interne». Nella ripartizione del Fondo unico, è la cassa da cui la Regione preleva i soldi che poi trasferisce ai Comuni, «devono cambiare radicalmente i criteri delle assegnazioni». A questo punto – conclude il Centro studi dei Riformatori – «sono indispensabili meccanismi di perequazione finanziaria a favore dei Comuni dell’interno rispetto a quelli localizzati sulla costa». Per chiudere con un frecciata molto politica in arrivo dai banchi dell’opposizione: «Finora la giunta Pigliaru ha fatto poco o nulla contro lo spopolamento»